La due diligence è ok ma il via libera politico a portare in Aula il progetto Stadio della Roma ieri sera non è arrivato. E ci vorranno, ancora, alcuni giorni prima che politicamente l’Amministrazione Raggi chiuda il cerchio.
La riunione fiume sul progetto Stadio della Roma è iniziata con 50 minuti di ritardo rispetto alle 18.30, orario inizialmente previsto, e si è protratta fino alle 22.30.
Tre ore abbondanti dunque che sono servite ai funzionari comunali per spiegare, dettagliare, illustrare ai Consiglieri comunali tutti i risvolti tecnici delle carte: i calcoli sugli espropri, quelli sui costi degli oneri concessori da riscuotere dal privato. E poi, appunto, gli aspetti procedimentali che, oramai, si possono considerare al sicuro da qualunque possibile ipotesi corruttiva.
All’incontro erano presenti il sindaco, Virginia Raggi, gli assessori all’Urbanistica, Luca Montuori; alla Mobilità, Pietro Calabrese e ai Lavori pubblici, Linda Meleo.
Poi, i funzionari che hanno lavorato al dossier: Roberto Botta, vicedirettore generale del Comune e Gabriella Acerbi, segretariato Generale; i direttori dei Dipartimenti Urbanistica, Cinzia Esposito; Mobilità, Carolina Cirillo; Lavori pubblici, Fabio Pacciani; e per l’avvocatura capitolina Nicola Sabato.
Fra gli eletti 5stelle, erano 26 i presenti (non proprio tutti per tutto il tempo): Alessandra Agnello, Roberto Allegretti, Francesco Ardu, Annalisa Bernabei, Maria Agnese Catini, Carlo Maria Chiossi, Andrea Coia, Roberto Di Palma, Daniele Diaco, Angelo Diario, Simona Donati, Paolo Ferrara, Simona Ficcardi, Eleonora Guadagno, Gemma Guerrini, Donatella Iorio, Giuliano Pacetti, Cristiana Paciocco, Carola Penna, Sara Seccia, Massimo Simonelli, Costanza Spampinato, Enrico Stefàno, Angelo Sturni, Marco Terranova e Maria Teresa Zotta.
Un solo assente, il presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, non invitato all’incontro al quale, invece, ha partecipato anche il presidente del IX Municipio, Dario D’Innocenti (anche lui M5S).
Il IX è l’unico Municipio dei due interessati dal progetto - l’altro è l’XI - la cui Giunta è ancora in carica: nell’altro le frizioni interne ai 5Stelle hanno portato alle dimissioni del presidente Mario Torelli e al conseguente commissariamento.
Ora, appunto, dopo il profluvio di informazioni che sono piovute sopra i consiglieri 5Stelle, servirà qualche giorno per radunare le idee e, finalmente, dare il via libera all’iter del voto.
Il che significherà prima l’adozione in Giunta, poi i passaggi per i pareri obbligatori ma non vincolanti nelle Commissioni consiliari (Urbanistica, Lavori pubblici, Mobilità, Ambiente e Commercio) e nel IX Municipio. Quindi, dopo un ripasso in Giunta, la calendarizzazione per il voto finale.
La Roma aspetta sapendo che indietro non si può tornare - non lo si poteva nel 2016 figuriamoci oggi - ma anche che se la Raggi e i 5Stelle vorranno usare la prima pietra dello Stadio come “arma” elettorale i tempi per il voto sono molto stretti.
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