Mentre in Francia la presidente della Regione dell’Île de France - quella di Parigi, per intendersi, l’equivalente della Regione Lazio nel nostro Paese - Valérie Pécresse annuncia che gli abbonamenti al trasporto pubblico regionale, la famosa “Carte Navigo” analoga al nostro Metrebus Lazio, per il mese di aprile saranno rimborsati, qui da noi Atac è appesa a un filo.
Da giorni il Campidoglio è in ansia per la tenuta dei conti dell’Azienda di via Prenestina che, va ricordato, è sotto concordato preventivo.

Andiamo per ordine. Ci sono due tipi di abbonamento, il “Metrebus Roma”, valido solo per la città. E il “Metrebus Lazio”, valido su tutto il Lazio che viene diviso in 7 zone e con il costo legato al numero di zone di validità.

Per i Metrebus Lazio il conto economico è più complesso essendo disponibile solo il dato generale di vendita e non quello sulle singole zone. Una zona costa 172 euro e sette arrivano a 688 euro. Ne sono stati venduti quasi 40mila che hanno generato per Atac un incasso che oscilla fra 4,6 milioni e 18 milioni e mezzo. Un mese di rimborso, quindi, oscillerebbe fra i 380mila e il milione e 600mila euro.
C’è poi il quantitativo di abbonamenti agevolati: ci sono gli studenti, i disoccupati, gli over 65, le famiglie.

Arrotondando, il totale dei potenziali rimborsi, quindi, buoni 8 milioni di euro.
Un esborso economico che, sommato ai mancati incassi - gennaio 2020 aveva fatto segnare quasi 22milioni di euro di ricavi dalla vendita di abbonamenti e biglietti - e ai mancati introiti derivanti dal contratto di servizio potrebbe distruggere l’azienda che già oggi ha messo in cassa integrazione 4mila dipendenti. “Accogliamo con favore l'anticipo del versamento annuale da 240 milioni di euro che la Regione stanzia per il trasporto pubblico, che in parte andrà in favore di Atac”, ha detto il sindaco Raggi in Consiglio comunale. Peccato che anticipo significa che non ci saranno dopo.