Neanche basta per tre persone: i numeri sono impietosi. La Regione Lazio, quasi 5,9 milioni di abitanti, stanzia 19 milioni di euro per le famiglie in difficoltà. Spicca impietoso il raffronto con la Regione siciliana, Nello Musumeci, meno di 5 milioni di abitanti, il cui presidente, per lo stesso sostegno, ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni.
E i numeri, infatti, non lasciano certo margine per festeggiare: il contributo giornaliero è di 5 euro e una famiglia può al massimo arrivare ad averne 100 a settimana sotto forma o di buoni spesa o di pacchi alimentari.
Un’economia di guerra, di quella delle nonne con la borsa nera e i tedeschi nell’aia a razziare il razziabile.


Poi dovranno “essere in carico ai servizi sociali comunali e/o distrettuali. Qualora si tratti di nuclei familiari non in carico ai servizi sociali questi ne dovranno accertare lo stato di bisogno e procedere alla presa incarico”. Non bastasse, dovranno autocertificare di “trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’applicazione delle norme relative al contenimento della epidemia da Covid-19” e non dovranno “beneficiare di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da Enti pubblici (es. reddito di cittadinanza etc.)”.

Da evidenziare come i 19 milioni regionali saranno suddivisi sul territorio in ragione di 7 milioni per Roma e verranno erogati direttamente dai Municipi bypassando il Campidoglio. Gli altri 12 milioni andranno per gli altri comuni del Lazio. Il criterio di suddivisione è basato sulla popolazione residente “al 31 dicembre 2018 come da dati ISTAT”. Sulla Capitale, quindi, si va dai 320mila euro stanziati per l’VIII Municipio ai 752mila euro destinati a coprire il VII. Per gli altri Comuni, la classifica riporta all’ultimo posto Marcetelli nel reatino che riceve meno di 290 euro e al primo Latina, con 503mila euro.
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