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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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lunedì 9 marzo 2020

CORONAVIRUS; NEL LAZIO CHIUSE PALESTRE E PISCINE. QUARANTENA OBBLIGATORIA PER CHI VIENE DALLA ZONA ROSSA


Se il decreto del Governo lasciava uno spiraglio a palestre e piscine di continuare ad operare purché venisse rispettata la distanza minima di sicurezza fra una persona e l’altra di un metro, ci ha pensato l’Ordinanza della Regione Lazio a rimettere le cose a posto: tutti chiusi. Niente nuotate, né sudate in palestra, né relax nei centri benessere. Troppo alto il rischio di ulteriori contagi.
Ma, nota quasi di colore a parte, l’Ordinanza Zingaretti sul Coronavirus prende provvedimenti molto serrati nei confronti di quanti, grazie alla pessima gestione mediatica del decreto governativo, hanno abbandonato in tutta fretta la Lombardia e le altre 14 province del Nord Italia poco prima che diventassero zona rossa e fosse proibito muoversi: “il flusso migratorio che si è attivato dalla diffusione delle notizie sul Decreto sta determinando l’esodo di molte persone dalla zona rossa e il rischio di un ingresso incontrollato di potenziali soggetti positivi al virus”.
Di fatto, Zingaretti ordina la quarantena per chiunque provenga dalla zona rossa.
Per prima cosa chi viene da Lombardia, più dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio  Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli; Padova, Treviso, Venezia; hanno l’obbligo di comunicare la loro presenza al numero verde regionale 800.118.800. Dopo di che, una volta arrivati, non potranno uscire di casa ed essere raggiungibili dalle autorità sanitarie.
Se malauguratamente un cittadino di rientro nel Lazio dalle zone rosse dovesse manifestare sintomi di tipo influenzale non deve uscire di casa né andare in Ospedale o dal medico di famiglia, ma deve contattare quest’ultimo al telefono e l’operatore di Sanità pubblica con cui si è già in collegamento dalla comunicazione di rientro nel Lazio. Dopo aver, quindi, avvisato le autorità sanitarie il paziente dovrà indossare la mascherina che gli era stata fornita al primo contatto, isolarsi da altre persone presenti in casa, rimanere nelle propria camera a porta chiusa ma con buona ventilazione in attesa del trasferimento in ospedale. 
C’è anche un secondo ordine del Presidente della Regione ed è rivolto ai concessionari dei servizi di trasporto stradale, ferroviario e aereo. Costoro dovranno fornire alle Forze dell’Ordine e alle autorità sanitarie “i nominativi dei viaggiatori relativamente alle tratte provenienti da Milano e dalle altre province” zona rossa “con destinazione aeroporti e stazioni ferroviarie anche dell’Alta Velocità” che ricadono all’interno del territorio regionale. 
L’ordinanza Zingaretti non ha un limite temporale: e anche questo elemento fa comprendere bene quanto la situazione sia grave e quanto sia difficile riuscire a fare previsioni sulla durata di questa emergenza che rischia di mettere in ginocchio tanto il sistema sanitario regionale quanto l’intero sistema economico-produttivo di Roma e del Lazio che rischia di rimanere strangolato dall’emergenza Coronavirus. 

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