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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 3 marzo 2020

AI GRILLINI PIÙ STELLE CHE VOTI


Con una facile battuta, ci sono più stelle che voti: neanche un punto percentuale per ciascuna delle 5Stelle del logo. Questo è il miserrimo bottino portato a casa dai grillini al Collegio Roma 1 della Camera. E parte il processo interno a Virginia Raggi
Più che un andamento parabolico, quello dei grillini almeno sul Municipio I (praticamente il 90% del Collegio Camera Roma 1) è un crollo verticale. 
Alle Comunali 2016, quelle dell’elezione di Virginia Raggi, i 5Stelle incassano oltre 16mila voti al voto per il sindaco e 13mila a quelle per il presidente del Municipio. 
Al ballottaggio - che conta in modo relativo vista la riduzione a soli due contendenti - la Raggi incassa oltre 33mila consensi, battendo nettamente Giachetti. Ma come presidente del Municipio vince Sabrina Alfonsi (Pd) uscente e riconfermata con quasi 31mila e 700 voti battendo di un soffio la Campanini, candidata grillina, che si ferma a mille voti in meno.
Da lì in poi, inizia il tracollo.
Un anno e mezzo dopo le comunali del giugno 2016, si vota per il Parlamento e la Regione. I 5Stelle sfondano un po’ ovunque ma a Roma città segnano il passo: non c’è l’incetta tipica di chi vince tutto. Solamente 4 collegi della Camera finiscono i pentastellati: il Roma 4 Collatino a De Toma, il Roma 5 Torre Angela a Fioramonti; il Roma 6 Tuscolano a Mariani e il Roma 11 Primavalle a Del Re. 
Gli altri 5 collegi cittadini in lizza finiscono 1 al centrodestra e ben 4 all’area di centrosinistra.
Allo stesso tempo, si assottiglia e di molto il pacchetto di voti cittadini per i grillini: se nel 2016 la Raggi aveva incassato 33mila voti nel Roma 1, alle politiche i grillini si fermano a meno di 18mila consensi. Nello stesso giorno, alle Regionali, stesso collegio, l’incasso è di soli 8mila voti.
All’epoca qualche commentatore politico, come il politologo Luigi Di Gregorio, sottolineò questa discrepanza dei risultati attribuendone la responsabilità alla debole candidatura della Lombardi come Governatore del Lazio e alla pessima prova che la Raggi e i suoi stavano facendo su Roma. Ma l’ubriacatura grillina per una vittoria nazionale così magniloquente tacitò queste critiche in un bisbiglio di sottofondo. 


A questi risultati elettorali vanno sommati anche la perdita di tre Municipi: III Monte Sacro, VIII Garbatella e XI Arvalia. I primi due, vinti dai grillini nel 2016, sono passati nel 2018 al centrosinistra con Caudo a Monte Sacro e Ciaccheri a Garbatella. L’XI voterà a breve ma i 5Stelle possono solo provare a limitare i danni.
Se la presidente del Municipio VII Appio-Tuscolano, Barbara Lozzi, lancia la propria candidatura al Campidoglio con una lista civica senza simboli e bocciando l’idea di un’alleanza organica col Pd propugnata dalla consigliera regionale Roberta Lombardi; dalla Regione e dal Parlamento partono i processi interni. 
Per Marco Cacciatore (M5S alla Pisana): “Il risultato, inferiore al 5% non lascia spazio, ancora una volta, a scuse. Gli elettori M5S, a Roma come a livello nazionale, ce li siamo persi sotto i colpi delle contraddizioni e violazioni del programma: intervenute a Roma così come al governo”. 
Parlando all’AdnKronos, il senatore pentastellato Emanuele Dessì è ancor più duro: “Basta giocare con internet, servono candidati veri. Il crollo era estremamente prevedibile: da una parte un uomo di apparato, di grandissima potenza mediatica ed esperienza come Gualtieri, e dall'altra una militante sconosciuta. È finito il tempo in cui chiunque si candida sotto simbolo M5S viene eletto”. 


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