Slitta la consegna della relazione finale del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, Territorio e Infrastrutture (Diati) del Politecnico di Torino sulla mobilità pubblica e privata prevista nel progetto Stadio della Roma.
Le integrazioni documentali inviate dal Campidoglio all’Ateneo - molte delle quali spedite a ridosso delle vacanze natalizie - avrebbero fatto scattare la clausola, già prevista negli accordi precontrattuali, che consente a Torino di prendere più tempo prima di consegnare il lavoro definitivo, rispetto alla scadenza ufficiale, che era ieri, 9 gennaio.
Non dovrebbe, però, trattarsi di una dilazione temporale lunga ma di qualcosa nell’ordine della settimana di tempo.
La consegna di questa ulteriore documentazione si è resa necessaria dopo che, nella relazione preliminare giunta in Campidoglio a inizio dicembre, il Politecnico di Torino aveva espresso considerazioni molto severe nei confronti della viabilità, arrivando, addirittura, a definire “catastrofica” (virgolette nell’originale) la situazione del traffico in occasione di una partita serale infrasettimanale.
In sintesi, secondo l’équipe del Diati, guidata dal professore Bruno Della Chiara, è vero che le simulazioni sul traffico sono state fatte correttamente ma sarebbero sostanzialmente parziali e non risolutive, visto che prendono in esame solo lo scenario immediatamente adiacente lo Stadio. Per cui - argomentano i professori - non appena ci si allarga un po’ il teatro esaminato e si arriva al Raccordo, le risultanze sono quelle di un traffico ancor più congestionato di quanto non sia oggi.
Secondo il Campidoglio, però, il Politecnico nell’esprimere queste valutazioni sarebbe non solo andato oltre il mandato assegnatogli (che era quello esaminare solo quanto protocollato dai proponenti il progetto) ma lo avrebbe fatto senza avere dati più completi ed esaustivi che, quindi, avrebbero segnato in senso negativo la relazione preliminare.
Va, poi, ricordato che tanto la versione di dicembre quanto quella finale, quando arriverà, non avranno nessun valore giuridico. È però un atto politico che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha ritenuto necessario domandare per ridurre il dissenso all’interno della sua maggioranza dove 5/7 consiglieri hanno manifestato la contrarietà ad essere presenti in Aula al momento del voto su variante e convenzione urbanistica all’indomani della diffusione delle intercettazioni di Luca Parnasi sul problema traffico generato dalla decisione dell’Amministrazione grillina di tagliare le opere pubbliche di mobilità per conseguire il taglio delle cubature a compensazione.
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