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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 5 gennaio 2019

STADIO, È L'ANNO DECISIVO






Il 2019 sarà l’anno dello Stadio della Roma di Tor di Valle: 12 mesi per assistere alla posa della prima pietra dello Stadio della Roma di Tor di Valle con la speranza di iniziare già a ottobre per inaugurare, dopo due anni di lavori, per la stagione calcistica 2021/2022. 

IL POLITECNICO DI TORINO
La prima scadenza è l’arrivo, entro il 9 gennaio, della relazione definitiva del Politecnico di Torino sulla mobilità. In Campidoglio hanno spedito a Torino svariati documenti per ottenere una relazione definitiva che “benedica” le scelte dei 5Stelle di cancellare le opere di mobilità per ottenere il taglio delle cubature. 

ACCORDI CON REGIONE E CITTÀ METROPOLITANA
Il Campidoglio sta lavorando alla stesura di due accordi preliminari alla variante e alla convenzione urbanistica. Uno con la Città Metropolitana, proprietaria della via del Mare/Ostiense, necessario ad adeguare carte e progettazioni necessarie per procedere con i lavori di unificazione e allargamento delle due arterie e il contestuale innesto del Ponte dei Congressi. Il secondo protocollo d’intesa è con la Regione Lazio, proprietaria della ferrovia Roma-Lido di Ostia, per destinare i 45 milioni di euro del contributo costo di costruzione (la parte cash delle tasse da pagare al Comune) dovuto dai proponenti all’acquisto di nuovi treni e al revamping di alcuni di quelli vecchi.

VOTO IN CONSIGLIO
La firma di questi due accordi con Regione e Città Metropolitana è propedeutica al voto in Consiglio comunale della Variante, con osservazioni e controdeduzioni, e della Convenzione urbanistica. È possibile che anche la relazione del Politecnico di Torino possa essere inserita negli atti, vista la disponibilità espressa dal premier, Giuseppe Conte, che ha annunciato la possibilità che possa essere il Governo a finanziare l’opera. Ad oggi, il voto è atteso entro la primavera, prevedibilmente fra febbraio e marzo. 

PASSAGGIO IN REGIONE
Votati i due testi di Variante e Convenzione, tutto il dossier, incluse le fidejussioni bancarie che i proponenti dovranno sottoscrivere, tornerà in Regione Lazio che chiederà a tutti i vari Enti che avevano espresso prescrizioni in Conferenza di Servizi di verificare se queste sono state effettivamente accolte o meno nella progettazione tenendo presente, però, che moltissime possono essere inserite nei progetti esecutivi (non soggetti a controllo o revisione da alcun organismo). Raccolti i via libera da tutti questi Enti, verrà prima predisposta una determina dirigenziale con cui si  approva definitivamente il progetto. Questa determina, poi, dovrà essere adottata con apposita delibera di Giunta Regionale. Tutti questi passaggi dovrebbero portare via un mese e sono quelli che concludono in modo definitivo l’iter amministrativo del progetto.

GARE, BONIFICHE, ARCHEOLOGIA
Approvata la delibera regionale, i proponenti potranno iniziare a preparare le aree con le bonifiche arboree, dai rifiuti e dai possibili ordigni bellici. Subito dopo, dovrà partire la campagna di scavi archeologici preventivi decisa in accordo con la Soprintendenza. Tutte queste attività, soprattutto gli scavi archeologici, possono richiedere un semestre circa di tempo, periodo che i proponenti potranno utilizzare per le procedure per le gare europee: prima la certificazione dei progetti esecutivi da apposita società specializzata, poi bandi di gara europei, quindi le assegnazioni ai vincitori degli appalti delle opere di pubblico interesse.

TEMPI
Al netto di possibili ritardi burocratici e ricorsi su variante e sulle gare europee, se a marzo il Consiglio comunale licenzierà variante e convenzione, per aprile dovrebbe arrivare il via libera della Regione. Sei mesi per bonifiche, archeologia e gare europee e, per ottobre, si potrebbe partire con i cantieri. L’obiettivo reale sia del Campidoglio che della Roma è comunque non scavallare dicembre.





Era il 5 dicembre 2017, ultimo giorno della Conferenza di Servizi decisoria bloccata dai veti incrociati sulla questione del Ponte di Traiano. Da una parte il Campidoglio, convinto che l’intera opera potesse stare in piedi anche senza questo ponte. Dall’altra, la Regione convinta che questo Ponte fosse essenziale. Due relazioni a supporto della posizione della Regione: il Ministero delle Infrastrutture che scriveva nella sua relazione preliminare che il Ponte di Traiano era fondamentale e non si poteva sostituire con quello dei Congressi. E la Città Metropolitana, a guida 5Stelle, che in una prima relazione esprimeva la necessità di una seconda via di accesso allo Stadio, cioè il Ponte. 
Per uscire dall’impasse, la Città Metropolitana protocolla all'ultimo secondo un nuovo parere molto più morbido sul Ponte (parere non controfirmato dal rappresentante della ex Provincia in Conferenza di Servizi) e intervengono gli allora ministri dello Sport, Luca Lotti, e alle Infrastrutture, Graziano Delrio, entrambi Pd. Con una telefonata (procedimento decisamente irrituale) Lotti annunciò la possibilità che fosse il Governo a finanziare il Ponte di Traiano qualora l’opera fosse stata fondamentale. 
Caduto il Governo Gentiloni e arrivato quello gialloverde, è il premier, Giuseppe Conte, a riprendere l’idea. Alla conferenza stampa di fine anno, rispondendo ai cronisti, il Presidente del Consiglio afferma: “se (Il Ponte, ndr) è un asse strategico essenziale il governo non si sottrarrà dopo tutte le necessarie valutazioni”. In Campidoglio questa frase è stata presa molto sul serio: se la relazione del Politecnico di Torino non fosse perfetta, sarà la via d’uscita.


In mezzo all’iter burocratico che porterà al via libera ai cantieri dello Stadio, c’è anche il nodo del subentro di Pallotta a Eurnova nell’affaire. Conferme ufficiali continuano a non essercene (ma neanche smentite) e le trattative proseguono sotto traccia. L’ufficialità del subentro potrebbe arrivare un minuto prima della firma della Convenzione urbanistica col Comune in modo tale da adempiere alla volontà del Campidoglio di avere interlocutori senza pendenze economiche. In questo modo, Eurnova salderebbe il debito con il curatore del fallimento Sais per l’acquisto dei terreni e il Comune si ritroverebbe come controparte direttamente il solo Pallotta.  


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