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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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giovedì 17 gennaio 2019

SPELACCHIO SENZA PACE, ORA INDAGA PURE L'ANAC


Non fossero bastati ai romani i mesti spettacoli di Povero Tristo e di Spelacchio, i primi due alberi di Natale dell’era Raggi passati alla storia per la loro miseria, anche l’ultimo, quello appena smontato, finisce per creare grattacapi all’Amministrazione comunale. In questo caso, il Campidoglio dovrà rispondere all’Autorità Nazionale anti corruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone, cui si è rivolto l’immancabile Codacons con il suo immancabile esposto. 
L’albero del Natale 2018 è stato finalmente un albero degno di questo nome ed è stato sponsorizzato da Netflix
Il Codacons ha presentato nelle settimane scorse un esposto chiedendo di verificare la correttezza della sponsorizzazione, considerato che l’albero di Natale di Piazza Venezia targato Netflix, se da un lato garantiva risparmi per l’amministrazione, dall’altro consentiva alla società di utilizzare il marchio della capitale con indubbi vantaggi economici. Secondo una nota diffusa dal Codacons nel pomeriggio di ieri, l’Anac avrebbe aperto un fascicolo chiedendo formalmente al Comune di fornire chiarimenti sulla sponsorizzazione. In sostanza, l’Anac ha chiesto con una lettera ufficiale al Campidoglio di chiarire la documentazione relativa alla verifica dei requisiti morali dello sponsor e di chiarire la natura dei rapporti che intercorrono tra Igp Decaux Spa e la stessa Netflix. 
Nella comunicazione rilasciata dal Codacons vengono citati i passaggi della lettera dell’Anac al Comune: “Relativamente al possesso dei requisiti morali dello sponsor, in base agli atti acquisiti, non emerge se sia stata effettuata la verifica dei requisiti dell’esecutore, trattandosi di sponsorizzazione tecnica. L’Ufficio ha constatato, tuttavia, che tra gli allegati da presentare alla domanda per la formulazione delle proposte alternative, vi era anche un’apposita dichiarazione ai sensi dell’art. 76 del DPR 445 del 28.12.2000 (false autocertificazioni, ndr), di trovarsi in possesso dei requisiti di cui all’art. 80 del d.lgs. 50/2016 (non incorrere nei motivi di esclusione previsti dal nuovo Codice degli Appalti, ndr). Si chiede pertanto a Roma Capitale di confermare l’avvenuta verifica del possesso dei requisiti dell’affidatario della procedura e di inviare copia del contratto di sponsorizzazione, nonché di chiarire la natura giuridica del contratto che lega IGP Decaux Spa allo sponsor Netflix Spa che ha provveduto all’allestimento dell’albero”. 
Per il presidente del Codacons, Carlo Rienziil Comune ha 30 giorni di tempo per rispondere. In assenza dei dovuti accertamenti da parte dell’amministrazione, la procedura sarà ritenuta irregolare e pertanto il Campidoglio sarà denunciato alla Corte dei Conti per gli eventuali danni erariali prodotti”.


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