Il termine è scaduto: alla mezzanotte di lunedì 11 giugno, sono spirati i trenta giorni di tempo per associazioni, cittadini e comitati, per la presentazione delle osservazioni alla variante al Piano regolatore generata dal progetto dello Stadio della Roma.

A questo punto l’iter prevede che gli uffici del Dipartimento Urbanistica del Campidoglio abbiano 30 giorni di tempo per predisporre, per ciascuna di queste osservazioni, un parere (controdeduzione, in termine tecnico). Terminato questo passaggio di elaborazione della risposta del Campidoglio, il dossier variante urbanistica sarà completo e pronto per essere portato in discussione in Consiglio comunale. Verrà consegnato agli uffici del presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, il quale dovrà portarlo in Conferenza dei capigruppo per farlo inserire nel calendario dei lavori d’aula. La data dipenderà, ovviamente, da quanti giorni, dei 30 a disposizione per legge, gli uffici comunale utilizzeranno per completare il lavoro sulle controdeduzioni.
In questi ultimi mesi, poi, da quanto trapela, gli uffici comunali hanno lavorato con i tecnici dei proponenti per predisporre il testo della Convenzione urbanistica (il contratto che regolerà i rapporti fra la Roma e il Campidoglio e che conterrà, fra le altre cose, anche il cronoprogramma di tutti gli interventi: opere pubbliche e private. La Convenzione, però, dovrà essere ratificata da un voto in Consiglio comunale. Quindi, l’obiettivo del Comune è di portare nello stesso momento al voto sia la Variante urbanistica che la Convenzione.
Votati i due testi, la Variante tornerà in Regione per l’adozione definitiva (determina degli Uffici poi delibera di Giunta regionale). A quel punto, Variante e Convenzione entreranno in vigori e la Roma potrà iniziare le opere di precantierizzazione (bonifiche, archeologia) mentre predispone le gare d’appalto europee per le opere pubbliche. Il tutto al netto dei già annunciati ricorsi al Tar.
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