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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 29 giugno 2018

CHE SCHIFO I TRASPORTI DI ROMA

Non c’è niente da fare: Atac non funziona. E, invece di migliorare, sta peggiorando a vista d’occhio. Questa, in estrema sintesi, l’analisi impietosa che l’Agenzia per il controllo e la qualità dei Servizi pubblici locali di Roma Capitale ha fatto sul sistema del trasporto pubblico romano. 
E il raffronto con Milano rende ancora più chiara la drammatica inefficienza sempre crescente dell’azienda romana: troppi dirigenti, bassa produttività dei lavoratori, alti costi di gestione che incidono pesantemente sui costi totali, diminuzione delle corse sia delle metropolitane che dei bus, inadeguatezza della rete viaria e di quella del Tpl, insufficienza della gestione del Comune di Roma. 
Il tutto, ovviamente, si riflette in via diretta sulla soddisfazione dell’utenza in costante diminuzione, anno dopo anno. 


                                                 DEFICIT INFRASTRUTTURALE
Scrive l’Agenzia: “L’esistenza e la funzionalità dell’infrastruttura viaria e di quella metro, tram e ferroviaria è particolarmente critica a Roma dove gran parte della rete viaria è molto antica e non pensata per sopportare un traffico veicolare intenso, spesso congestionato, e presenta anche enormi deficit di tipo manutentivo; le linee metro, tram e ferroviarie hanno inoltre un’estensione molto limitata con l’immediata conseguenza di dover sopperire a tale mancanza tramite un maggior ricorso al TPL su gomma”.

IL CONTRATTO DI SERVIZIO ATAC CONTESTATO
Altro nodo rilevato dall’Agenzia per la Qualità e che potrebbe avere ripercussioni dirette sulla procedura di concordato preventivo di Atac in discussione in Tribunale in queste settimane, è quello della proroga (dal 2019 fino al 2021) del Contratto di Servizio fra Atac e Comune, decisa dall’Amministrazione Raggi e contestata come in violazione delle norme europee e, quindi, illegittima, prima per lettera (respinta dal Comune) e poi con ricorso al Tar, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Una pronuncia dei giudici amministrativi che accogliesse i rilievi di illegittimità della proroga avrebbe un effetto diretto sul concordato tagliando di un biennio il tempo utile a disposizione di Atac per rientrare dei debiti. 

LE FERROVIE CONCESSE
Nella relazione dell’Agenzia della Qualità dei Servizi pubblici, vi è poi un passaggio che conferma l’irragionevolezza delle polemiche (molto elettorali) fra il Comune e la Regione a proposito delle tre ferrovie concesse (Roma-Lido di Ostia, Roma-Viterbo e Termini-Centocelle). Scrive l’Agenzia: “la gestione del servizio è affidata ad Atac con un contratto di durata biennale, valido fra il 15 giugno 2017 e il 15 giugno 2019”. Che, quindi, al termine di questo contratto la Regione, proprietaria delle tre linee, decida di mettere il servizio a bando di gara ubbidendo alle norme europee non poteva certo essere una sorpresa per il Campidoglio. 

IL CALO DELLE PRESTAZIONI: -32% SUL 2012


Quadro sintetico dell’andamento dei principali indicatori quantitativi del servizio di trasporto pubblico nell’ultimo periodo (2012-2017, dati in migliaia) - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

Le metropolitane ancora si salvano con un globale +12% del servizio fra il 2012 e il 2017, cui contribuiscono l’apertura della B1 (2012) e della C (2014). 
Va molto peggio per le linee di superficie: -21% per quelle servite da Atac, pareggio per quelle servite da Roma Tpl con un calo complessivo del 16%.
Mancano i dati sulle tre ferrovie concesse e, alla fine, il totale globale è che siamo passati dai quasi 26 milioni di vetture/km per anno del 2012 ai 17,5 del 2017 con un calo complessivo del 32%. 

GLI INVESTIMENTI 
167 milioni di euro li mette il Comune, usando soldi regionali e europei, per acquistare 600 autobus nel prossimo triennio; 425 milioni li mette lo Stato per comprare 14 nuovi treni per la metro (2 per la A e 12 per la B) e per fare manutenzioni ordinarie e straordinarie (linea elettrica, impianti antincendio, banchine, rinnovo dei treni e del sistema di controllo de traffico).  

IL RAFFRONTO CON MILANO
A Roma diminuiscono i posti/km per abitante, a Milano aumentano, i costi operativi di Atac sono di 5,7 euro per vettura/km a Milano 4,5, a Milano ogni addetto dell’Atm “produce” 18.534 vetture/km annuo a Roma solo 12.732. Anche sui ricavi, Milano batte Roma: Atm si autofinanzia per il 16,5% con i biglietti (in aumento); Atac sfiora il 9% (in calo).




EVASIONE
Certo non può essere una vettura su 1958 dotata di un solo tornello in ingresso e per di più accompagnata da ben 3 controllori a essere una attendibile sperimentazione per lottare contro i portoghesi. 
“Finora Atac non è intervenuta né con l’introduzione di sistemi di dissuasione di tipo strutturale (tornelli in uscita, bigliettaio a bordo, etc…) né con programmi di controllo adeguati in termini di numerosità e risorse umane impiegate per arginare il fenomeno dei “free riders”, scrive l’Agenzia. Che aggiunge un’analisi sulle multe: “nel 2017 sono stati controllati poco più di 2,4 milioni di passeggeri” con una evasione del 6% ma con un rapporto controllo/multa bassissimo. C’è poi l’evasione reale che “nella Capitale dovrebbe essere di circa il 35% mentre il relativo danno economico potrebbe arrivare ai 90 milioni di euro”, risorse essenziali per un vero rilancio dell’azienda in termini di investimenti e competitività.

Fonte: "Il trasporto pubblico a roma - sintesi dei principali indicatori del servizio (giugno 2018)"; Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale; pagina 22


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GIUDIZIO DEGLI UTENTI
Inutile aspettarsi buoni giudizi dai romani con un quadro così desolante: più che l’indice di soddisfazione, va misurato quello di insoddisfazione. Per la rete di superficie il 25% dei 2600 utenti intervistati si è dichiarato “per niente soddisfatto” e il 36% “poco soddisfatto”: 61%, quindi, di giudizi negativi.
Bocciate sicurezza, confort, efficienza, informazioni. Promosse: personale, accessibilità e rete di vendita. Per le metro l’insoddisfazione è degli utenti della B (60% di giudizi negativi), promossa molto bene la C (80% di giudizi positivi), bene la B1 (62% di positivi) e poco oltre la sufficienza la A (55%) con un totale del 54% di utenti “molto” o “abbastanza soddisfatti”. Tuttavia, il raffronto sul lungo periodo indica un calo del gradimento: da 61 del 2010 (voto più alto) al 39 del 2017 per la rete di superficie e dal 62,3% di positivi per la metro nel 2010 al 48,8% del 2017.
Giudizio preliminare sul servizio, grado di soddisfazione superficie - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

Soddisfazione macro fattori di qualità superficie - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac
Indice di soddisfazione generale TPL superficie - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac


Giudizio preliminare sul servizio, grado di soddisfazione metropolitana - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

Soddisfazione macro fattori di qualità metropolitana - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac
Indice di soddisfazione generale metropolitana - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac


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CORSE SOPPRESSE

Disponibilità del parco mezzi (2010-2016) - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

Poche righe bastano all’Agenzia per la Qualità per descrivere perché Atac funziona sempre peggio: “l’aumento del numero delle corse soppresse” è dovuto “alla progressiva diminuzione sia del numero di mezzi sia della percentuale utilizzabile degli stessi; mentre dal 2010 al 2016 , il numero complessivo di mezzi è sceso del 9%, il numero di mezzi mediamente circolante si è ridotto del 30% e, negli ultimi tre anni, in media circa il 40% dei mezzi sono risultati inutilizzabili”. Insomma, sempre meno vetture (da 1794 circolanti su una flotta di 2.161 del 2012 siamo sceci a 1230 circolanti su 1958 veicoli a disposizione). 
Poi c’è l’età delle vetture (12 anni medi per gli autobus, 13 per metropolitana, oltre 33 per tram e ferrovie) ) che, quindi, si guastano più spesso. 
Poi, la “mancata “manutenzione e/o all’indisponibilità dei pezzi di ricambio” perché i fornitori dei ricambi non si fidano più della capacità di Atac e del Comune di pagare.

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EFFICIENZA
“Mentre in Atac si ha 1 unità di personale amministrativo ogni 5 di personale operativo (autisti, meccanici ecc.) in Atm il rapporto è 1 a 25”.
In Atac, quindi, uno degli elementi che determinano la scarsa efficienza dell’azienda, rispetto a quella milanere, “sembra essere non tanto il numero complessivo di dipendenti ma la produttività dei lavoratori nonché un rapporto poco equilibrato tra personale amministrativo e personale operativo”.
Un peso che si misura su quanto incide sulla produzione: per Atac il 58% nel 2016, per Atm il 50%. E nel 2012 per entrambe era il 52% a significare che, nel corso di questi ultimi anni, sono state intraprese azioni non efficaci per migliorare la resa del servizio. 
Aggiunge l’Agenzia: “se si analizza la produttività dei dipendenti delle due aziende in termini di vetture km percorse, la differenza è notevole: 12 mila vetture km per ogni dipendente di Atac nel 2016 contro le oltre 18 mila di Atm”.


Costi del personale su costi operativi Atac e Gruppo Atm (2012-2016) - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

Produttività in vetture km per addetto - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac


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LA TOP TEN DELLE LINEE INEFFICIENTI
Nel 2017 Atac “ha ricevuto 17.893 segnalazioni riguardanti la mobilità pubblica”, un numero in diminuzione passato “da oltre 23mila segnalazioni nel 2014 a poco meno di 18 mila nel 2017 (-23%)”. Il 70% delle comunicazioni è un reclamo: quasi il 30% delle comunicazioni riguardano i guasti alle biglietterie automatiche, poi i problemi di regolarità del servizio (16,2%); “poco meno del 10% delle segnalazioni riguardano il comportamento del personale ed una percentuale analoga i biglietti e gli abbonamenti”.
Incredibilmente c’è ancora speranza per il futuro: lo 0.4% delle segnalazioni che Atac riceve è per i ringraziamenti. Poi c’è ancora un 5,7% che scrive per effettuare richieste, un 5,1% che richiede informazioni e un 1,7% di utenti che scrive per avanzare delle proposte. 
E la medaglia nera di peggior linea per i romani la vince, ancora una volta, la linea 708 c he collega piazzale dell’Agricoltura con via Iris Versari. 




Segnalazioni sulla mobilità pubblica - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac
Oltre la metà delle segnalazioni relative alla linea è dovuta al mancato rispetto dell’orario di partenza dal capolinea (178 segnalazioni) seguito dall’impossibilità di salire a bordo (69 segnalazioni) e dalle mancate fermate o percorsi non effettuati da parte degli autisti (38 segnalazioni). 

Top ten delle linee più segnalate (numero di segnalazioni per linea) - Fonte: Agenzia Qualità Servizi pubblici su dati Atac

“Considerando il totale delle dieci linee per numero di segnalazioni, tra le segnalazioni riscontrate con maggior frequenza, si segnalano quelle relative al mancato rispetto dell’orario di partenza dal capolinea (20% delle segnalazioni), alle attese tra i 30 e i 60 minuti e ai motori accesi ai capolinea (rispettivamente 12,5% e 11,7%)”, scrive ancora l’Agenzia. 
La piazza d’onore fra le peggiori linee della città la vince il 310 da Termini a piazza Vescovio (107 segnalazioni), poi il tram 2 (76 segnalazioni), quindi, a scendere il 654 con 71 segnalazioni, il 3 (63), il 170 (61), quindi il 31 con 59 segnalazioni. Chiudono la classifica il 160 (terzultimo con 54 reclami) il 714 (50) e il 982 (47 lamentele).   


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