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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 19 giugno 2018

STADIO; BOUTADE DELL'INVIMIT: "AFFIDATE A NOI LA REALIZZAZIONE"


Non ci sarà un amministratore giudiziario a traghettare Eurnova dopo l'arresto di Luca Parnasi. Per evitare l'intervento di una figura imposta dall'alto dal Tribunale di Roma, Parnasi ha intenzione di dimettersi dalle sue cariche societarie. Verrà quindi convocato a breve il consiglio di amministrazione che dovrà nominare i nuovi vertici aziendali di Eurnova. Così facendo verrà scongiurato il rischio di provvedimenti di sequestro preventivo ai danni della società. Inoltre l'effetto di questa soluzione è che le trattative per la costruzione dello stadio potranno perseguire il loro corso. La soluzione proposta dai legali di Parnasi è stata condivisa dalla Procura. Gli inquirenti non hanno mai voluto esprimersi sulla regolarità dell'iter amministrativo che ha portato all'approvazione del progetto e, secondo quanto trapela da ambienti vicino alla società giallorossa, la mancata adozione di provvedimenti diretti sulla società Eurnova e sugli atti amministrativi fino a qui adottati sarebbe dovuta all’assenza di elementi che possano rendere viziate, e quindi censurabili, le procedure. 
Resta il fatto che uno dei pubblici ufficiali che Parnasi avrebbe corrotto è il soprintendente Francesco Prosperetti, uno dei funzionari che votò contro l'ipotesi di apporre il vincolo architettonico sulle tribune e la pista dell'ex ippodromo di Tor di Valle. Vincolo che, se fosse passato, avrebbe bloccato definitivamente il progetto presentato da Parnasi. Non si può dire, al momento, se la decisione e gli atti firmati da Prosperetti siano stati influenzati dal rapporto corruttivo intessuto col costruttore. Ma non si può nemmeno escludere che possano essere acquisiti elementi documentali o testimonianze che in futuro possano far luce su quanto accaduto. Anche se la decisione di archiviare la richiesta di vincolo avanzata da Margherita Eichberg, predecessora di Prosperetti alla Soprintendenza romana, venne presa in modo collegiale da 3 Soprintendenti su 5 contrari al vincolo (Prosperetti, Leonardo Nardella e Saverio Urciuoli) e due -  Alfonsina Russo oggi alla guida del Colosseo e Mauro Tosti Croce - invece favorevoli al vincolo. Una decisione, per altro, assunta in considerazione dell’assenso iniziale dato dalla Soprintendenza nel 2014 (all’epoca guidata dall’architetto Federica Galloni) al progetto Stadio durante la Conferenza di Servizi preliminare. 
Intanto, fra i possibili acquirenti si candida la Invimit, società pubblica (100% Ministero delle Finanze) di gestione del risparmio con il suo presidente, Massimo Ferrarese che dichiara: “Affidate la realizzazione dello Stadio a noi. La mia segreteria si è già messa in contatto con quella della Raggi per programmare un incontro urgente sull’argomento. Abbiamo un fondo creato appositamente per questo tipo di investimenti che intendiamo utilizzare per la costruzione di importanti impianti sportivi. A differenza di qualsiasi iniziativa privata che porterebbe guadagni esclusivamente alle imprese chiamate a realizzarla, tutti gli utili delle opere di Invimit sono destinati alla riduzione del debito pubblico del nostro Paese”.
Una dichiarazione più utile a far dimenticare la pessima riuscita che la Invimit ha ottenuto dall’affare Palazzo Nardini (edificio storico di via del Governo Vecchio sul quale la Soprintendenza ha posto il vincolo impedendo alla Regione Lazio di venderlo proprio alla Invimit): quello dello Stadio è un progetto privato e la As Roma è società sportiva, per giunta, quotata in Borsa. Impossibile avere soci pubblici. 

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