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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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lunedì 15 giugno 2020

SQUADRISTI ROSSI CONTRO MONTANELLI


La furia iconoclasta alla fine ha colpito la statua di Indro Montanelli a Milano, imbrattata da vernice rossa e “adornata” di scritte di insulti.
Ed è arrivata rapida la rivendicazione su facebook: Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano), gli abituali collettivi collaterali e contigui alla sinistra, hanno pubblicato il video dell’azione rivendicandola come “giusta revisione critica” della storia. 
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta e, nella mattinata di ieri, prima militanti di Fratelli d’Italia, poi i “retake” sono andati a ripulire la statua che domani sarà ripulita definitivamente dal Comune.  
E se a Milano i “Sentinelli”, pur ribadendo il valore della loro richiesta di eliminare la statua, si discostano dall’iniziativa degli studenti, il mondo politico, quasi in modo unanime, condanna il gesto.
Per il sindaco di Milano, Beppe Sala, “la statua deve rimanere lì” e per il suo assessore alla cultura, Filippo Del Corno, l’imbrattamento è stato “un atto vandalico squadrista”. A sinistra persino l’Associazione Nazionale Partigiani si schiera contro: “atto odioso” e “furia iconoclasta che vuole colpire importanti figure della storia” per Roberto Cenati, presidente provinciale ANPI di Milano. “Segnale inquietante” per Alfredo Bazoli, capogruppo PD in Commissione giustizia alla Camera, e secondo Andrea Marcucci, capogruppo PD al Senato “Ignorare la storia e riscrivere le sentenze, è il nuovo passatempo degli estremisti”. Diluvio di messaggi dal centrodestra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Riccardo De Corato, Ignazio La Russa, Renata Polverini, Antonio Tajani, Annagrazia Calabria, Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini usano tutti parole durissime. 
Fuori dal coro, l’assessore alla Cultura del III municipio, Christian Raimo, scrittore esponente del mondo più movimentista della sinistra, che su facebook scrive “L’Italia s’è Destà” con riferimento al nome della ragazzina sposata da Montanelli in gioventù.
Raimo non è nuovo a uscite controcorrente sulle quali, però, il presidente del Municipio, Giovanni Caudo, tace preferendo non commentare cose che non riguardano l’impegno di Raimo al Municipio.


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