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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 5 giugno 2020

LE LINEE S FINISCONO IN PROCURA


Finiscono in Procura le “linee S”, quelle linee di bus supplementari cioè che il Campidoglio ha attivato per supplire alle deficienze di Atac. Sono quattro linee, affidate formalmente a Roma Tpl, il consorzio che gestisce per conto del Comune un centinaio di linee di periferia e il cui contratto è scaduto da due anni. Queste linee, servite con pullman gran turismo anziché con autobus di linea, uniscono con due sole fermate intermedie, alcuni punti della periferia con il centro.
Tre società - la Gamma Travel, la SAURO e l’abruzzese SATA - hanno presentato un esposto in Procura per irregolarità nell’iter seguito dal Campidoglio.
Il 15 aprile - si legge nel ricorso - il Campidoglio chiede a tutte le società di trasporto di “manifestare la disponibilità a fornire i propri mezzi” per la ripartenza post quarantena. Arrivano svariate risposte positive ma il Comune prima scompare poi affida tutto a Roma Tpl. O almeno così è stato propagandato.
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Perché, stando alle carte, dai almeno due capilinea, Termini e Subaugusta, partono “bus con la scritta Troiani”: “dalle prime verifiche - scrivono i legali delle tre società - il servizio integrativo è esercitato dalla società Autoservizi Troiani srl” il cui legale rappresentante è Giovanni Troiani che è membro del CdA di Roma Tpl e con la sua società detiene un terzo del capitale del Consorzio Italiano Trasporti che controlla Roma Tpl. 
Altra annotazione dei legali dei ricorrenti: le proroghe. Il Contratto di Servizio fra il Comune e Roma Tpl è scaduto il 31 maggio 2018 e da allora ha già avuto quattro proroghe l’ultima delle quali scadrà a fine ottobre 2020 ma già se ne prospetta una quinta. 
Ora, esattamente come Il Tempo aveva già evidenziato, per le aziende che hanno presentato l’esposto “l’esercizio delle linee S da parte della Autoservizi Troiani lascia intendere un affidamento in via diretta oppure in via mediata tramite Roma Tpl”. 
I servizi di trasporto svolti con pullman gran turismo sono estranei al contratto di appalto” con Roma Tpl e la presunta “assenza di costi aggiuntivi”, decantata dal Campidoglio, risulta “paradossale” visto che le cifre - 63mila euro al giorno, poco meno di due milioni al mese - usate per pagare questi servizi provengono da soldi trattenuti sì come penale ma quindi non più vincolati. 
Alla fine, quindi, i ricorrenti chiedono alla Procura di sequestrare tutti gli atti per verificare se vi sia stato abuso d’ufficio da parte del Direttore del Dipartimento Mobilità, Alberto Di Lorenzo, e se sia stato violato l’obbligo di fare la gara d’appalto. 




La prima pagina dell'esposto sulle linee S

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