C’è un giallo su Anna Guiducci, il ragioniere generale del Campidoglio. Un ruolo delicatissimo e la firma della Guiducci, in comando dal Comune di Arezzo a quello di Roma da maggio 2019, appare praticamente in ogni atto della Giunta e del Consiglio perché garantisce la regolarità contabile delle delibere.

“Solo che - spiega Figliomeni - questa proroga non viene decisa dalla Giunta ma con una semplice determinazione dirigenziale firmata, peraltro, nemmeno dal Direttore delle Risorse umane del Comune, Angelo Ottavianelli, ma da un dirigente di area”.
Secondo Figliomeni la questione è semplice: la proroga doveva essere decisa prima dalla Giunta con un atto formale poi, sulla base di questo atto, da una determina dirigenziale. Invece il passaggio autorizzatorio è saltato.
“Sembra un cavillo - dice ancora Figliomeni - ma è una questione di correttezza amministrativa: il potere di prorogare un contratto, anche fosse semplicemente il comando di un dipendente da un’Amministrazione pubblica a un’altra, non può essere affidato a un dirigente, tre l’altro neanche di vertice. Personalmente, poi, nutro anche forti dubbi su come la Giunta Raggi abbia reclutato la Guiducci. Si legge nella delibera del 2019 che, dopo una ricerca fra il personale capitolino andata a vuoto, si è selezionata direttamente con colloqui diretti la Guiducci invece di fare un bando pubblico”.
E su questo punto particolare Figliomeni ha presentato richiesta di accesso agli atti: “voglio vedere quanti curricula sono stati esaminati e sapere perché sono stati scartati”.
Se Figliomeni avesse ragione il problema per l’Amministrazione potrebbe essere serio: qualora la proroga della Guiducci fosse irregolare, a cascata ci sono già una ventina di delibere a rischio nullità e fra queste alcune particolarmente importanti sul bilancio del Comune.
Nessun commento:
Posta un commento