Nel prezioso mondo delle consulenze, spicca l’Istituto per la Previdenza e l’Assistenza (IPA) ai dipendenti comunali che, con due determine firmate l’11 maggio scorso da Fabio Serini, commissario straordinario dell’Ipa, ha impegnato 12mila 261 euro per un mese di ufficio stampa (8.088,60 euro) e per organizzare le videoconferenze online (4.172,40 euro).
La prima consulenza vede destinataria Chiara Di Pietro, giornalista professionista dal 2007. A lei, Serini affida con la determina 147 dell’11 maggio, un incarico fino al 15 giugno per curare la diffusione fra gli iscritti Ipa delle misure anti Covid; supportare il commissario a presentare il bilancio (non ancora presentato) e il piano industriale 2020-2022 (non ancora presentato), più la canonica attività da ufficio stampa, cioè comunicati e rapporti con i giornalisti e social network.

“Come Stampa Romana - commenta il segretario, Lazzaro Pappagallo - pur non esistendo dal 2007 più un tariffario minimo per le prestazioni professionali, riteniamo che quando si spendono soldi pubblici sia necessario fare bandi pubblici”.

Considerando che alle scuole elementari i bambini fanno lezione così, è certamente un’offerta “congrua” e “indispensabile”, come scrive Serini nella determina.
Attacca a testa bassa Fratelli d’Italia che, con Francesco Figliomeni e Andrea De Priamo, parla di “favoritismi” dentro l’Ipa: “Già risultavano inspiegabili i motivi per cui, a fronte di 30.000 avvocati del foro di Roma, il commissario Serini ha scelto di incaricare legali di altre parti d’Italia corrispondendo in molti casi consulenze piuttosto cospicue; Commissario e vice si sono auto aumentati i compensi con il silenzioso avallo della Raggi e, ancora oggi, dopo tre anni, del nuovo Statuto dell’IPA non c’è traccia. Abbiamo chiesto di istituire una Commissione di indagine sull’Ipa già da un anno e ora è il momento di calendarizzarla in Consiglio”.
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