*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

lunedì 22 giugno 2020

LA PISCINA RESTA ALLA LAZIO NUOTO



La sintesi, sfrondata dal burocratese tipico delle sentenze del Tar, è che la Maximo non poteva proprio essere ammessa a partecipare al bando per la gestione della piscina di via Giustiniano Imperatore, alla Garbatella, fino al 2019 e per 34 anni gestita dalla Lazio Nuoto. E che, quindi, il vero vincitore è la stessa Lazio Nuoto. 
In pratica, i giudici amministrativi hanno contestato agli uffici del Dipartimento Sport del Campidoglio di aver erroneamente applicato i criteri indicati nel bando e cioè il fatturato dell’ultimo triennio che avrebbe dovuto essere di 900mila euro. 
La stazione appaltante (cioè il Campidoglio, ndr) ha invece, come accertato, disatteso le regole da essa stessa poste e che doveva applicare in modo imparziale e trasparente; dall’erronea applicazione di tali regole è scaturita l’ammissione alla gara della S.S.D. Maximo a r.l. che, invece, non poteva parteciparvi, non avendo i requisiti speciali di partecipazione richiesti dal bando a pena di esclusione”. 
Cercando di semplificare: fra i requisiti per poter partecipare, c’era l’aver fatturato nell’ultimo triennio 900mila euro ottenuti dalla gestione di un impianto natatorio aperto al pubblico. Questo requisito poteva essere ottenuto anche con l’ausilio di altre società collegate. Solo che, secondo il Tar, in Campidoglio viene fatta confusione su questo aspetto: “Si aggiunga, infine, che la Visura del Registro Imprese, depositata con la relazione istruttoria, riguarda la S.S.D Juventus Nuoto Roma a r.l. che non è quella indicata come ausiliaria della S.S.D. Maximo a r.l.. L’ausiliaria dell’offerente è, infatti, la S.S.D. Sporting Club Juventus a r.l. che è una società formalmente distinta dall’ausiliaria. Ciò dimostra perplessità nell’intera azione amministrativa”. Insomma, una bocciatura su tutta la linea dell’azione amministrativa del Dipartimento Sport che investe, pur se non in modo diretto, anche la parte politica: impossibile non ricordare la conferenza stampa con cui l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, e il presidente della Commissione Sport, Angelo Diario, presentarono la Maximo e i video con cui, a fronte del ricorso al Tar della Lazio Nuoto, venissero espresse posizioni quasi di scherno.
Il risultato finale, dunque, è l’esclusione della Maximo e l’assegnazione diretta del bando, da parte del Tar, al secondo classificato che è la Lazio Nuoto. 
Da quanto trapela la Maximo ha comunque intenzione di ricorrere in appello al Consiglio di Stato mentre il Campidoglio rimane in silenzio: per il Comune alla fine non importa chi vinca, purché il vincitore faccia riprendere l’attività e sia in grado di far fronte alle previsioni economiche contenute nel bando di gara.


Nessun commento:

Posta un commento