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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 9 luglio 2019

CAMPIDOGLIO; SECCIA AL POSTO DI STEFÀNO


Salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà Sara Seccia a prendere il posto di vicepresidente vicario dell’Assemblea capitolina subentrando al dimissionario Enrico Stefàno.
Giovedì 4 luglio, senza, per altro, specificarne le ragioni in maniera ufficiale, Stefàno, con un post su facebook, aveva annunciato la volontà di dimettersi dalla funzione di vicepresidente dell’Aula ruolo che ricopriva da inizio consiliatura ma che, con l’arresto, il 20 marzo scorso, di Marcello De Vito, presidente grillino dell’Assemblea Capitolina, aveva trasformato Stefàno in un Presidente facente funzioni senza averne, però, ufficialità, titolo, staff ed emolumenti. 
Tre mesi e mezzo sullo scranno più alto dell’Aula Giulio Cesare e Stefàno ha alzato bandiera bianca: dopo l’arresto prima in carcere e da qualche giorno ai domiciliari, De Vito si è sempre proclamato innocente rifiutandosi di dimettersi dalla Presidenza e venendo sospeso, come da legge, dalla carica di consigliere ma senza decadere. In caso di scarcerazione, De Vito avrebbe potuto “chiedere indietro” la guida del Consiglio. Stefàno - l’unico dei 4 consiglieri comunali al secondo mandato a non essere stato “valorizzato” in qualche modo: Raggi sindaco, Frongia assessore e De Vito presidente l’Aula - per giunta, per guidare il Consiglio come facente funzione aveva dovuto rinunciare a guidare la Commissione Mobilità da cui esercitava di fatto il ruolo di assessore, complice l’impalpabilità della titolare dell’Assessorato, Linda Meleo. Dopo aver chiesto una serie di pareri legali agli uffici del Campidoglio, la maggioranza dei consiglieri 5Stelle non ha ritenuto di avere garanzie sufficienti per votare la sua decadenza di De Vito senza rischiare di incorrere in futuro in ipotetiche azioni giuridiche. Da qui, secondo Radio Campidoglio, il malumore di Stefàno sfociato poi nelle dimissioni. 
L’Aula, però, se può andare avanti anche con il Presidente agli arresti, non può lavorare se c’è un solo vicepresidente, per giunta, come esponente dell’opposizione, come Francesco Figliomeni. Per questo, nella prima seduta utile, dovrà essere eletto il successore di Stefàno che, ovviamente, non sarà Presidente dell’Aula, ma vicepresidente vicario. E la scelta è caduta su Sara Seccia anche per non andare a toccare ancora le Presidenze delle Commissioni che, poi, sarebbe stato necessario ritoccare andando a solleticare i già delicatissimi equilibri interni alle correnti del mondo penta stellato.
La Seccia, quindi, sarà chiamata a guidare il Consiglio anch’ella senza averne reale titolo, né poteri, né staff, né emolumenti, tenendo comunque presente che a strettissimo giro dovrà dare prova di saper gestire non solo i lavori ma il fantastico mondo del grillismo chiamato a lavorare, prima della pausa estiva, sull’assestamento di Bilancio, poi sui due Bilanci Ama da approvare entro il 5 agosto se il Comune ottempererà all’Ordinanza Rifiuti di Zingaretti.  

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