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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 6 novembre 2018

STADIO; Il 9 GENNAIO LA RELAZIONE DEL POLITECNICO DI TORINO


Emergono nuovi dettagli sull’affidamento al Politecnico di Torino dell’analisi sulla mobilità del progetto Stadio della Roma di Tor di Valle così come modificata dopo le decisioni della Giunta Raggi di tagliare le opere pubbliche. 
Il presidente della Commissione Trasparenza, Marco Palumbo (Pd), ha richiesto un accesso agli atti da cui risulta innanzitutto la data di stipula ufficiale del contratto fra Campidoglio e Ateneo. Il 9 ottobre scorso, il direttore del Dipartimento Mobilità ha firmato e depositato il contratto che, quindi, entra formalmente in vigore a quella data determinando nel 9 dicembre il giorno entro cui il Politecnico dovrà inviare alla Raggi una relazione preliminare. E nel 9 gennaio la data entro cui dovrà essere conclusa la relazione definitiva. Relazioni - lo ricordiamo - che sono sotto segreto e che solo l’Amministrazione Raggi potrà conoscere decidendo se e cosa rendere noto, almeno stando a quanto stabilito nell’articolo 9 del contratto stesso che, tra l’altro, obbliga il Politecnico a consegnare al Comune o distruggere ogni copia di ogni documento redatto in questi tre mesi. Politecnico, inoltre, che dovrà solo rivedere quanto già fatto, senza poter fare neanche una simulazione. Insomma, un bollino blu e basta. Ed è a questo proposito che va segnalato che negli accordi preliminari, l’Ateneo scrive: “nel caso in cui emergesse che, per svolgere l’intera verifica richiestaci, fosse necessario realizzare delle simulazioni, chiederemmo tempo ed importi aggiuntivi”. Insomma, un minimo di dignità scientifica ancora è rimasto. 

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