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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 24 novembre 2018

"PUZZA DI RIFIUTI, IL TMB AMA SALARIA DEVE CHIUDERE"


L’obiettivo, almeno per il presidente del III Municipio Montesacro, Giovanni Caudo, è chiudere l’impianto di Trattamento meccanico-biologico (Tmb) Ama di via Salaria. Per questo, martedì prossimo, si riunirà per la prima volta la cabina di regia, chiesta proprio da Caudo, cui parteciperanno gli uffici dell’Assessorato comunale l’Ambiente, quello di Pinuccia Montanari, Ama e la Regione. 
L’annuncio lo ha dato lo stesso Caudo durante un improvvisato incontro sotto il Campidoglio con la stampa. Nell’occasione, il Presidente del III Municipio ha illustrato i dettagli della relazione dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientala (Arpa) che ha evidenziato tutti i malfunzionamenti dell’impianto di via Salaria e la mancata osservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione per il funzionamento dell’impianto. 
L’assessora Montanari ha convocato la cabina di regia per martedì nel suo ufficio e chiederemo che questo luogo accompagni la dismissione dell’impianto, anche alla luce della relazione dell’Arpa”, ha detto Caudo che ha aggiunto: “Mi preoccupo se l’esito di questo documento è che spendiamo 20 milioni per fare funzionare meglio un Tmb a 100 metri dall’asilo nido”. 
Secondo i dati Ama, però, il Tmb Salario continuerà a funzionare anche per tutto il 2019 (e forse oltre) addirittura incrementando le quantità di rifiuti oggi trattate.
Se ai cittadini martedì venisse detto ‘partiamo con un processo che va verso la dismissione dell’impianto, che invece di essere l’1 gennaio sarà il 6 marzo’, nessuno avrebbe da ridire. Il tema è quando partiamo. Perché dire che si chiude e invece contemporaneamente aumentano il conferimento, i cattivi odori, l’impianto è gestito male ed è una discarica di fatto, allora ci prendiamo in giro. Fino a quando ci sarà un posto in cui posso buttare tutti i rifiuti che voglio e come voglio, non avrò mai un ciclo dei rifiuti degno di una Capitale”. 
Per Caudo quella del Tmb Salario è oramai una “vera e propria emergenza ambientale” ed è necessario “che le commissioni Ambiente di Camera e Senato si occupino di questa questione e la magistratura possa valutare le conseguenze di quanto riportato nella relazione” dell’Arpa. 
Il documento in questione è stato predisposto dall’Agenzia regionale in vista della Conferenza di Servizi che dovrà decidere sulla revisione dell’autorizzazione ambientale dell’impianto.
E i tecnici sono molto espliciti: “i rifiuti trattati non sono stabilizzati”, “mantengono ancora alti livelli di putrescibilità, causa di impatto sull’ambiente circostante”; “l’impianto presenta rilevanti criticità che riguardano le modalità e l’efficacia dei trattamenti effettuati”, “i rifiuti non hanno le caratteristiche qualitative e quantitative previste dall’atto autorizzativo”; “nella documentazione tecnica non vengono fornite indicazioni riguardanti le modalità di gestione degli stoccaggi adottate per gli scarti di raffinazione” che sono “rilevanti, ai fini della problematica degli odori molesti prodotti dall’installazione”. Infine, “l’impianto pur lavorando ampiamente sotto soglia (circa 450 tonnellate sulle 750 autorizzate, ndr) non risulta in grado di produrre, con riferimento alla frazione organica stabilizzata, un rifiuto conforme a quanto previsto dall’atto autorizzativo e quanto previsto dai criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica”.
Insomma, secondo la relazione Arpa, l’impianto Tmb dell’Ama di via Salaria lavora poco, male e produce rifiuti di fatto non rispondenti alle autorizzazioni con la conseguenza olfattiva mortifera che, chiunque passi anche solo in macchina lungo la Salaria, percepisce distintamente.

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