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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 20 novembre 2018

STADIO 3/ SEI ANNI TRA DUBBI, RALLENTAMENTI, BUROCRAZIA


La partenza data dal lontano 15 marzio 2012, in Campidoglio sedeva ancora Gianni Alemanno: alla guida della As Roma c’era ancora Thomas DiBenedetto. E fu lui a dare l’incarico alla società Cushman & Wakefield di trovare l’area dove progettare la realizzazione dello Stadio. Tor di Valle fa il suo ingresso il 30 dicembre 2012 con l’accordo fra Pallotta - subentrato il 28 agosto a DiBenedetto alla guida della As Roma - e il costruttore Luca Parnasi che, nel 2013 a fine giugno, chiude l’accordo definitivo con la Sais di Gaetano Papalia, proprietaria dei terreni e dell’ippodromo. 

IGNAZIO MARINO SINDACO
Nel frattempo in Campidoglio è arrivato Ignazio Marino ma occorrerà attendere fino a dicembre 2013, con l’approvazione della legge finanziaria che contiene i famosi tre commi passati alla storia come “legge Stadi”, perché il progetto prenda corpo.
Il 29 maggio 2014 Eurnova deposita ufficialmente il progetto. A fine luglio il Comune apre la Conferenza di servizi preliminare e, il 4 settembre 2014 la Giunta Marino adotta la delibera di pubblica utilità che inizia il suo iter di approvazione andando nelle Commissioni e ai Municipi per arrivare, il 22 dicembre all’approvazione finale in Aula Giulio Cesare.
A giugno 2015 arriva negli uffici comunali una bozza del progetto definitivo che viene rispedita al mittente con 101 prescrizioni. Il 31 ottobre Marino viene sfiduciato con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali. 

IL PREFETTO TRONCA
E arriva il prefetto Francesco Paolo Tronca come commissario. Rimarrà in carica fino all’elezione di Virginia Raggi, il 22 giugno. Formalmente è lui però a ricevere il progetto definitivo che viene depositato il 31 maggio 2016.

VIRGINIA RAGGI SINDACO
Sale la Raggi in Campidoglio portandosi appresso Paolo Berdini come assessore all’Urbanistica. Presentato dalla stessa Raggi come “nemico dei palazzinari”, Berdini è soprattutto nemico giurato del progetto che si trova sul tavolo. Appena insediato (7 luglio) Berdini fa eseguire un check su ogni aspetto del progetto ma, nonostante alcune sbavature contenute in una relazione del Dipartimento Urbanistica che avrebbero potuto giustificare un nuovo rinvio al mittente, l’Assessore decide, il 29 agosto, di inviare il progetto in Regione per l’apertura della Conferenza di Servizi decisoria che viene convocata il 12 settembre 2016.
Il 16 settembre la Giunta Raggi approva la “Memoria Berdini” sullo Stadio che contiene tutti gli step da compiere per giungere all’approvazione finale. Non ne sarà fatto neanche uno. 

LA PRIMA CONFERENZA DI SERVIZI
A inizio novembre cominciano le sedute della Conferenza di Servizi che andrà avanti a singhiozzo scavallando le dimissioni di Berdini da assessore (15 febbraio 2017), cacciato dalla Raggi dopo una sciagurata intervista, e la richiesta di apposizione del vincolo sulle tribune avanzata dalla soprintendente Margherita Eichberg (15 febbraio). Mancando, però, l’approvazione della variante urbanistica in Campidoglio (uno degli atti previsti dalla Memoria Berdini), la Conferenza si chiude il 5 aprile bocciando il progetto. 

IL NUOVO ACCORDO ROMA-CAMPIDOGLIO
Nel frattempo, però, il 24 febbraio la Roma, Parnasi e la Raggi chiudono, con la mediazione dell’avvocato Luca Lanzalone, un nuovo accordo: via alcune opere pubbliche (Ponte di Traiano e soldi per la metro) per tagliare le torri di Libeskind. Si apre l’iter in Campidoglio per questo nuovo accordo che termina con la nuova delibera di pubblico interesse approvata il 14 giugno 2017. Il giorno dopo viene archiviato anche il vincolo Eichberg. 
Si riparte con la seconda Conferenza di Servizi che la Regione convoca il 15 settembre e che si concluderà il 5 dicembre con il via libera con prescrizioni.

L’ARRESTO DI PARNASI
Il 12 aprile 2018 in Campidoglio parte l’iter per l’approvazione della variante urbanistica che, però, si arresta poco prima del voto: il 13 giugno il Giudice per le Indagini preliminari, su richiesta della Procura di Roma, ordina l’arresto di Luca Parnasi, cinque suoi collaboratori, di Luca Lanzalone e di altri politici. Il progetto si ferma e ripartirà solo a fine settembre. 


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