*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

giovedì 22 novembre 2018

"SIMIONI IN ANAS? PREMIO ALL'INEFFICIENZA"


In Campidoglio, lato Giunta e maggioranza grillina, e in Atac silenzio assoluto, nessuno commenta l’indiscrezione - anticipata ieri da Il Tempo - di un possibile addio di Paolo Simioni, attuale ad di Atac, il quale, su indicazione diretta di Davide Casaleggio, andrebbe ad occupare analogo posto in Anas.
Un’operazione che sarebbe, per giunta, condotta senza che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, fosse a conoscenza di questa eventualità. Dettagli che, però, non sono sfuggiti alle opposizioni in Aula Giulio Cesare. 
Simioni - dice la rappresentanza in Consiglio comunale del Partito Democratico - uomo di ferro della maggioranza grillina, abbandona la nave che affonda e approda su spiagge più sicure. Una promozione per meriti, non c'è che dire, basta guardare la stellata situazione finanziaria di Atac. 'Merito e trasparenza', sbandierano i Cinque stelle: non si può certo dire che alle parole corrispondano azioni conseguenti”.
Simioni, infatti, andrebbe a mollare Atac di qui a una settimana: il 27 novembre si riunirà l’assemblea dei soci di Anas che dovrà nominare i nuovi 5 membri del Consiglio di Amministrazione. Se fra quei cinque dovesse essere incluso anche il nome di Simioni, è probabile che egli salga dritto dritto al ruolo di Amministratore delegato
Il tutto avverrebbe 22 giorni prima che della fondamentale riunione dell’assemblea dei creditori di Atac (19 dicembre) che deve decidere se approvare o meno il piano del concordato fallimentare predisposto proprio sotto Simioni. Un’assemblea il cui esito determinerà comunque il destino della municipalizzata dei trasporti: bocciando il concordato, si andrebbe al fallimento. Approvandolo, la strada sarebbe comunque segnata verso uno scaglionamento sul lunghissimo periodo dei pagamenti.
Questa è la meritocrazia a 5 stelle - afferma Davide Bordoni, Forza Italia - chi dimostra di non saper fare viene premiato. È già accaduto lo stesso con l’Eur dove la Casaleggio ha spedito da Torino un candidato grillino trombato alle elezioni. Adesso si vuol mandare in Anas un amministratore che, chiacchiere a parte, in Atac ha fatto poco o niente”.
Simioni è arrivato a Roma durante l’estate dello scorso anno dopo che ben due bouquet di dirigenza Atac - amministratore unico e direttore generale - erano saltati. A guidare l’azienda di via Prenestina lo aveva chiamato, con la benedizione sia di Davide Casaleggio che di Beppe Grillo, quel Massimo Colomban, assessore al riordino delle Partecipate, uscito dalla Giunta Raggi proprio a causa della scelta dell’Amministrazione di optare per il concordato preventivo su Atac in luogo della ricerca di nuovi partner come Ferrovie dello Stato avanzata dall’ex Assessore. 
Qui si finisce per premiare chi porta i libri contabili in Tribunale - afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo - Simioni è l’uomo di punta di Casaleggio e, se è vera l’operazione, è grave il fatto che il Sindaco possa esserne stato tenuto all’oscuro. Di fatto, si sta dimostrando la carenza di manager del mondo 5Stelle che, vedi il caso Lanzalone, è costretto a riciclare una volta qui, una lì sempre le stesse persone”.
Come già l’arrivo di Simioni aveva evidenziato quanto poco fossero nelle mani del Sindaco le decisioni sui manager e gli assessori, così anche la sua eventuale uscita, decisa dalla Casaleggio, conferma come il centro decisionale non sia a Palazzo Senatorio. 
Anche la Lega non appare certo soddisfatta di questa possibile uscita: “Stanno già fallendo in Atac - tuona Maurizio Politi, consigliere comunale salviniano - e sarebbe assurdo ora spostare Simioni in Anas. Vogliamo forse fare il bis anche lì? Questa operazione si giustifica solo con una logica di occupazione di poltrone e potere e certo non con necessità aziendali”. 

Nessun commento:

Posta un commento