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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 18 novembre 2018

LA RAGGI SCENDE IN PIAZZA PER VIRGINIA



L’appuntamento è oggi, dalle 16 alle 20 e il sindaco di Roma, Virginia Raggi, scenderà in piazza fra i suoi sostenitori. Che, stando quanto meno alla pagina facebook, “#sempreconvirginia”, dove si sono organizzati per darsi appuntamento, a partecipare saranno ben 642 (però tre sono l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, e il presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, e il consigliere Pietro Calabrese), anche se le “persone interessate” sono 1418.
Interessante il cartello delle “cose fatte da Virginia Raggi e dalla Giunta capitolina” che viene innalzato sulla pagina: un misto di informazioni parziali (Atac, Tiberis, assunzioni, bonifica Campo Testaccio), propaganda pura e semplice priva di riscontri (sblocco cantieri, il “no toppe” sulle strade) e tutt’al più buone intenzioni (bandi, avviamento di bonifiche e adeguamenti). 
Assoltaperché il fatto non costituisce reato” e fallito, per mancanza di quorum, il referendum sulla liberalizzazione del servizio di trasporto pubblico cittadino, la Raggi tenta di passare all’incasso, quasi che quanto avvenuto la scorsa settimana fra sabato e domenica sia una sorta di lavacro penitenziale dei suoi 28 mesi di non governo cittadino cui dovrebbe seguire una nuova luna di miele con i romani. 
Senza scomodare tragici esempi della storia sulla sponda del Mediterraneo o nell’Europa balcanica, di leader (o ex leader) che nella difficoltà hanno tentato la carta delle kermesse di piazza per rinsaldare i legami con i loro popoli, non può però non tornare alla mente lo spettacolo dell’ultimo sindaco di Roma, sceso fra i suoi fan, proprio in piazza del Campidoglio. 
Tre anni e 24 giorni, tanti separano le due manifestazioni: era il 25 ottobre per Marino. È il 17 novembre per la Raggi cui sarà difficile sfuggire al raffronto con la piazza stracolma della manifestazione di #Romadicebasta del 27 ottobre scorso. 
Marino aveva annunciato le sue dimissioni l’8 ottobre ed era, quindi, alla vigilia della scadenza dei 20 giorni a sua disposizione per ripensarci. E in quell’assolato pomeriggio in piazza c’erano 1500 persone (più o meno) con un lunghissimo elenco di 53mila firme, fogli legati con lo scotch, a sostegno. E si vedevano alcuni mariniani indossare grandi lettere usate per comporre la parola “legalità”, si innalzavano manifesti con su scritto “Co’ Marino nun se magna È finita la cuccagna”, “Daje più forte”, “Io sto con Marino”, “Grazie Marziano”, “Noi con Marino, voi col padrino”, “il sindaco dell’onestà”, “famoli rosica’”, “Marino la Roma onesta è con te”. 
E lui, oramai agli sgoccioli della sua esperienza, dal microfono “Mi chiedete di ripensarci, io ci penso e non vi deluderò. Questa piazza mi dà il coraggio di andare avanti”. E, infatti, quattro giorni dopo, con l’ennesima giravolta, Marino decise di ritirare le dimissioni, obbligando il Pd romano ad andare, insieme a pezzi dell’opposizione, dal notaio a dimettersi in blocco. Un duello, quello fra i Dem e il “loro” sindaco che ha finito per spazzar via la carriera politica di quest’ultimo e disintegrare (o quasi) il partito nella capitale. 

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