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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 18 maggio 2018

SECONDO RICORSO CONTRO IL BANDO PER LA MARATONA DI ROMA


Fra cinque giorni, mercoledì 23, il Tar dovrà decidere se accogliere la richiesta di sospensiva presentata da Italian Marathon Club, la società di Enrico Castrucci che da sempre organizza la Maratona di Roma, contro il bando predisposto dall’assessore allo Sport, Daniele Frongia, per mettere a gara d’appalto le future edizioni della corsa romana, e già arriva un secondo ricorso al Tar contro lo stesso bando. Stavolta la firma è di RCS Group, quello che organizza, fra l’altro, la Maratona di Milano e il Giro d’Italia, la Milano-San Remo e la Tirreno-Adriatico di ciclismo.
In questo caso, a differenza di quello presentato da Castrucci non c’è richiesta di sospensiva né urgenza. Spiega il professor Perfetti, uno dei legali del pool che segue questo ricorso: “La sospensiva non aveva senso perché, pur ritenendo il bando sbagliato, non ci impedisce di partecipare né crea un danno irreparabile”, come invece ritiene di subire Castrucci.
In sintesi, il ricorso di RCS Sport si basa su quattro elementi fondamentali: l’assenza di un vero “piano economico-finanziario in grado di consentire ai concorrenti di calibrare correttamente la propria offerta tecnico-economica”; le “disposizioni del bando dal contenuto indeterminato che lasciano alla commissione aggiudicatrice ampia arbitrarietà nell’attribuzione dei punteggi”. E, ancora: “clausole manifestamente sproporzionate e illogiche rispetto all’oggetto della Concessione” e, infine, le “tempistiche irragionevoli per la predisposizione dell’offerta e limitative della concorrenza”. 
In sostanza, quindi, per RCS il bando “favorisce il gestore uscente, unico soggetto a disporre di tutti i dati utili a formulare l’offerta” economica; viola i “basilari principi” sull’”affidamento dei contratti pubblici” e “soprattutto non persegue il risultato che l’Amministrazione si prefigge di raggiungere, vale a dire l’individuazione di un esperto e qualificato organizzatore di maratone in grado di rilanciare la Maratona di Roma sino a porla in competizione con le analoghe manifestazioni mondiali che si tengono in città” simili a Roma. 
Insomma, fra il ricorso di Castrucci da una parte - “macroscopico travisamento” del Comune che si “proclama ‘titolare dell’evento’”; altri eventi sportivi (Formula E e maratona RomaOstia) organizzati senza gara - e quello di RCS dall’altra, il bando di gara predisposto da Frongia e dalla Raggi appare davvero lacunoso, affrettato e, soprattutto, in grado di porre a rischio quanto meno la prossima edizione della storica corsa podistica capitolina. Perché se il Tar, il 23 maggio, dovesse accogliere la richiesta di sospensiva avanzata dai legali degli attuali organizzatori, non ci sarebbe più tempo per nessuno, neanche per la Federazione di Atletica Leggera (Fidal) indicata dal Campidoglio come ancora di salvezza, di organizzare la prossima competizione, quella, per altro, del venticinquennale. Per cui, in caso di accoglimento del ricorso di Castrucci, o il Campidoglio andrà in proroga con l’attuale assetto organizzativo o l’edizione 2019 della corsa potrebbe non celebrarsi. Danneggiando, per giunta, in maniera pesantissima proprio l’intero movimento sportivo romano. Tanto che, più di qualcuno ha un po’ malignamente intravisto in questo rischio per il 2019 un “favore” a Milano la cui Maratona si è corsa lo stesso giorno di quella capitolina. Mancando quella romana, molti runners si riverserebbero per le strade milanesi. Favore respinto sdegnosamente da RCS: “La vera concorrenza è nella qualità - spiega Paolo Bellino, direttore generale del gruppo - non nel far saltare le corse”. 

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