A novembre dello scorso anno finì sui giornali con l’accusa di aver continuato ad utilizzare l’auto blu quando, ufficialmente, erano state abolite. Ora, Paolo Ferrara, capogruppo 5Stelle in Campidoglio, originario di Ostia e considerato il proconsole di Roberta Lombardi in Assemblea Capitolina, finisce nell’occhio del ciclone per consistenti rimborsi taxi incassati dal Campidoglio.
La notizia ultima è quella della “chat dei portavoce”, un gruppo whatsapp nel quale confluiscono tutti gli eletti pentastellati, Municipi, Campidoglio, Regione e anche parlamentari.
Qui, in questo tribunale del popolo virtuale, si sta consumando nelle ultime ore una sorta di processo a Ferrara. E se la questione dell’auto blu si era sgonfiata nonostante si parlasse di un fascicolo aperto in Corte dei Conti, qui la situazione si fa assai più complessa.
Anche perché Ferrara, i cui comunicati e post sui social brillano per qualità da Istituto Luce, qualche nemico dentro la compagine grillina se l’è fatto.
Nei giorni scorsi erano state rese note le quote di rimborsi dei Consiglieri comunali: i 48 eletti in Assemblea capitolina avevano chiesto nel secondo semestre 2017, rimborsi totali per 8.312 euro. Il gruppo 5Stelle per circa 2.800, cioè il 33% del totale e il solo Paolo Ferrara aveva presentato ricevute per 2.438 euro. Da solo, quindi, il Capogruppo grillino si è fatto rimborsare l’87% della spesa sostenuta dal suo intero gruppo e il 30% del totale speso da tutti i consiglieri comunali.
Ovviamente, si è scatenata la bufera. L’Agenzia Dire ha visionato la chat dei portavoce: qualche deputato uso a prendere spesso il taxi azzarda una timida difesa di Ferrara. Per il resto, botte da orbi: tra i più critici ci sono i presidenti di Municipio, come Alfredo Campagna (XIV) “mai usato la macchina che spetta al presidente e mi muovo sempre con lo scooter”; Roberta Della Casa (IV) “Il taxi lo pago di tasca mia”; Dario D’Innocenti (IX) “mai messo piede sulla macchina di servizio”.
La più dura è Gemma Guerrini (quella del Cinema America) che forse non ha dimenticato il trattamento riservatole in occasione dell’assenza strategica sul voto per lo Stadio della Roma: “In un semestre 2.767 euro di spese taxi del M5S, di cui 2.438 intestate a Ferrara. Sulle ricevute devono essere scritti percorsi ed orari. Ho chiesto più volte (per iscritto) al capogruppo il rendiconto delle spese. Mi ha sempre risposto (per iscritto) che non poteva inviarmi nulla per motivi di segretezza istituzionale ('privacy') e che sarei dovuta andare a controllare di persona in ufficio. Siccome non faccio il finanziare, io a controllare negli uffici non ci vado. Ma vorrei ricordare- conclude la consigliera- che avremmo dovuto dare noi ai media il nostro resoconto semestrale”.
La risposta di Ferrara: “Per spostarmi dalle Commissioni a palazzo Senatorio a volte non c'è il tempo sufficiente per prendere il bus”.
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