Tre nuovi impianti a Roma per trattare alcune tipologie di rifiuti: quelli derivanti dallo spiazzamento stradale, i pannolini e pannoloni, e, da ultimo, i materassi. Tre impianti che - secondo il direttore operativo di Ama, Massimo Bagatti, in audizione in Commissione Ambiente in Campidoglio - dovrebbero aggiungersi ai due di compostaggio già previsti e, al momento, “all’esame della Regione Lazio”. Nell’attesa, una gara da 188 milioni di euro per mettere in sicurezza la città e individuare "soggetti che possano sopperire alla carenza" impiantistica aziendale.
Tre impianti che sarebbero tre “piccole fabbriche che consentano di recuperare materiali, dare lavoro e risparmiare molti milioni di euro”, spiega Bagatti, con l’obiettivo di “aggredire la frazione di indifferenziata”. I tre (molto) futuri nuovi impianti consentirebbero di “recuperare rifiuti inerti” derivanti dallo spazzamento, “materiale pregiato” dai pannolini e “materiali isolanti” dai materassi. I costi per questi tre impianti consentirebbero ad Ama “nell'arco di tre o quattro anni di ripagare” l’investimento “perché sono piccoli, semplici e modulabili”. “Nella fase transitoria dovremo trovare soluzioni che la legge ci consente anche fuori dalla Regione Lazio”, ha aggiunto Bagatti“ quindi maxi gara sostitutiva da 188 milioni di euro in cui rientrerebbero anche i quantitativi di rifiuti ora trattati negli impianti di Colari.
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