Sono solo 38, i titolari di licenze di botticelle, ma sono sul piede di guerra, pronti a portare in Tribunale il Campidoglio che, ieri, ha annunciato il nuovo Regolamento per le tradizionali carrozzelle romane.
In sintesi: via le carrozze a cavallo dal centro storico e dalle strade cittadine, spostamento del servizio dentro Villa Borghese o Villa Pamhpilij o il Parco degli Acquedotti o, da ultimo, la Tenuta di Castel di Guido. Altra novità, il termometro: fino a oggi il servizio poteva essere svolto entro una temperatura di 35 gradi; col nuovo testo si scende a 30. Da ultimo, chi fra i vetturini non vorrà potrà passare (a proprie spese) alla licenza taxi.
In campagna elettorale i 5Stelle avevano promesso la totale abolizione del servizio - che in Italia si svolge, oltre che a Roma, anche a Palermo, Firenze, Verona; e in Europa a Vienna, Berlino, Malaga - salvo poi accorgersi che legalmente non era una cosa fattibile, come ha spiegato il presidente della commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, “secondo le leggi nazionali, questo servizio non è eliminabile, ma i Comuni possono regolamentarlo”.
Spiega sempre Diaco: “Giovedì sarà protocollato il regolamento che verrà accompagnato da una delibera di Giunta”. Ieri seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Mobilità, alla presenza dell’assessore ai Trasporti, Linda Meleo, che aggiunge: “Abbiamo anche pensato che su ogni carrozzella ci siano dei cronotachigrafi e strumenti idonei ad analizzare la temperatura, l'umidità e consentire di capire quanto tempo il cavallo è stato in movimento”. La Meleo ha poi sottolineato come “già tre vetturini abbiano fatto la conversione della licenza in quella taxi” facendo scendere il numero totale delle carrozzelle romane a 38.
Angelo Sed, presidente dell’Associazione dei Vetturini, attacca: “Impugneremo immediatamente questo Regolamento. Prima il problema erano le salite: spiegateci, di grazia, per arrivare a Villa Pamphilij o a Villa Borghese forse che via Veneto o via del Tritone o via Garibaldi non sono forse in salita? Noi dobbiamo portare i cavalli su strade pericolose: per arrivare a Castel di Guido dobbiamo percorrere l’Aurelia. Ci vedete in fila, in 10 o 12 carrozze, sull’Aurelia? O sull’Appia Nuova o sulla Tuscolana per arrivare al Parco degli Acquedotti? Traffico impazzito e sicurezza per noi e gli animali inesistente: ci saranno cadute e cavalli morti e la responsabilità sarà dell’Amministrazione Raggi. Noi nei parchi non andiamo perché un servizio pubblico non di linea non può diventare servizio di linea”, chiarisce ancora Sed che ricara la dose: “Se mi chiedono oggi di andare a Villa Borghese io non ci vado perché non c'è nulla da vedere, figuriamoci se ci vado a lavorare. Nei parchi questo lavoro muore, farebbero meglio a togliere direttamente il servizio”.
Ultima stoccata sulle conversioni delle licenze: “I tre che hanno preso la licenza taxi lo hanno fatto per motivi personali e ben prima del regolamento: uno si è trasferito a Torvajanica, uno a Monte Porzio e il terzo per problemi familiari. Conversione, poi, che per giunta dovremmo pagare di tasca nostra. Noi non siamo stati mai convocati nella fase preparatoria, né sui percorsi, né sulle scuderie, né, ovviamente, su questo regolamento che è buono per gli animalisti e non per gli animali. Veniamo chiamati a giochi fatti ma questo testo appare una provocazione”.
Quindi, dopo quello per la Maratona, quello per gli impianti sportivi, adesso arriva il terzo regolamento che i 5Stelle fanno elaborare ai Consiglieri (e non agli Assessori) pronto a finire in Tribunale.
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