“È tutto bello, bello, bellissimo”: una delle più emblematiche espressioni di Virginia Raggi spiega bene il clima del giorno dopo le primarie del centrosinistra per i Municipi III e VIII le cui elezioni si terranno il prossimo 10 giugno. Hanno vinto tutti stando alle dichiarazioni ufficiali.
Il Partito Democratico ha, in realtà, incassato una batosta senza precedenti con tutti e due i suoi candidati - Enzo Foschi all’VIII e Paola Ilari al III - surclassati, 40 a 60, dai due sfidanti, Giovanni Caudo al III, e Amedeo Ciaccheri, all’VIII. Foschi e la Ilari, candidati “del Pd”, Caudo e Ciaccheri candidati di coalizione: il partito egemone, i Dem, non è stato in grado di vincere applicando il “modello Renzi” ed è costretto a incoronare gli esponenti della coalizione in un “modello Zingaretti”.
Ieri, l’incontro con la stampa: “Stiamo scrivendo una nuova pagina della storia politica di questa città - dice Ciaccheri - abbiamo interpretato questa sfida in maniera molto ampia: un modello politico di coalizione civica di sinistra e centrosinistra”. Per Caudo “l’esperienza delle primarie in III ha dato la possibilità a tutti i cittadini, anche a quelli che ultimamente si erano allontanati, di esprimere la loro preferenza in modo libero e indipendente, e di questo diamo atto al Pd e al centrosinistra: siamo riusciti a riportare un certo feeling tra i cittadini e lo strumento delle primarie. Nel mio caso il risultato è legato al voto d’opinione la cui mobilitazione era l'obiettivo della mia candidatura”.
In totale, nei due Municipi, il centrosinistra ha mobilitato circa 5mila cittadini: sono rimasti fuori dalla consultazione tutti coloro non in possesso della tessera elettorale, quindi gli extracomunitari le cui presenza aveva suscitato molte polemiche in passate primarie (ad esempio quelle di Ignazio Marino) e la cui assenza, invece, ha aperto un fronte polemico dentro il Pd.
Per il segretario romano dei Dem, Andrea Casu, in III e in VIII si regista “non solo il fallimento della Raggi, ma anche una totale incapacità del M5S di selezionare una classe dirigente. A questo contrapponiamo un centrosinistra inclusivo che crei una proposta politica vera. È stata una vittoria del centrosinistra romano”.
Uno dei due “vincitori” politici delle primarie, Gianluca Peciola (Movimento Civico per Roma), magnanimamente: “è stato un momento di unità in cui abbiamo vinto tutti e non ci sono state divisioni. Siamo convinti che il 10 giugno questa nuova scommessa di partecipazione ci porterà alla vittoria”. L’altro “vincitore”, Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Giunta Zingaretti: “hanno vinto due figure che io definisco 'irregolari': un giovane attivista sociale e un professore universitario di rara fama. Il modello Lazio deve dare la spinta per riformare il centrosinistra. È un lavoro di medio termine”.
Messe in archivio queste due consultazioni, a questo punto il Pd inizia la partita per le elezioni municipali con largo anticipo: i 5Stelle al III ricandidano la defenestrata presidente uscente, Roberta Capoccioni e il centrodestra è ancora in alto mare nella scelta del candidato unitario, forse un leghista. All’VIII, i pentastellati, con una votazione con 19 attivisti, hanno indicato in Enrico Lupardini il loro candidato e, anche qui, il centrodestra deve ancora decidere, e qui toccherebbe a Fratelli d’Italia.
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