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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 1 marzo 2019

RIFIUTI; IN REGIONE VOLANO STRACCI GRILLINI



Non c’è stato solo lo scontro Lemmetti-Montanari o quello Giunta Raggi-Ama ad aver animato il dibattito politico romano e drammaticamente peggiorato la condizione dell’Azienda dei rifiuti e della mondezza sparsa per la città. Adesso lo scontro tutto grillino si sposta in Regione dove oggi è prevista una seduta della Commissione Urbanistica e Ambiente in cui è stata disposta l’audizione dell’ex Ad di Ama, Lorenzo Bagnacani.
Solo che da una parte si è alzata Gaia Pernarella, consigliera M5Stelle e membro della Commissione, che ha spedito una letterina al presidente della Commissione stessa, un altro grillino, Marco Cacciatore, per stigmatizzare la decisione di ascoltare Bagnacani.
Scrive la Pernarella: “non ravvedendo nella figura del dottor Bagnacani alcun ruolo istituzionale, tale da poter interessare la Commissione, sono a chiedere di poter audire l’organo istituzionale reggente la gestione dell’azienda”, cioè Mauro Lonardo. Aggiunge ancora la Pernarella: “Si chiede di convocare l’assessore al Bilancio del Comune, Gianni Lemmetti”.
Per la consigliera grillina, quindi, Bagnacani è un “normale cittadino seppur informato” e, quindi, se si decide di ascoltarne uno, se ne devono ascoltare anche altri. E giù, la lista di tutti coloro i quali, nell’ultimo decennio circa, hanno svolto ruoli apicali in Ama: “Antonella Giglio, Alessandro Solidoro, Daniele Fortini, Ivan Strozzi, Salvatore Cappello, Franco Panzironi, Biagio Eramo, Domenico Tudini”. Insomma, un buttarla in caciara niente male. 
C’è anche un seguito in questa querelle in salsa 5stelle: il silenzio totale del presidente Cacciatore che non ha dato alcun seguito alla richiesta della Pernarella. 
Un silenzio che alla grillina non deve essere piaciuto molto: “sono a richiedere se si è provveduto, così come richiesto, a integrare l’audizione convocata da questa Commissione. A oggi, infatti, non risultano pervenute comunicazioni in tal senso né al Comune né ad Ama”, scrive in una seconda email di ieri.
Nella farraginosa ripartizione del mondo grillino, a Roma diviso fra “governativi” e “lombardiani”, Cacciatore viene ricollocato fra i lombardiani, mentre la Pernarella -  vicina all’altra consigliera, Valeria Di Corrado - sta incasellata fra i governativi, anche se non esattamente fra gli amici stretti del sindaco, Virginia Raggi. 
Lo scontro in atto ha più piani di lettura. Il primo, è tentare inutilmente di annacquare l’audizione di Bagnacani, soffocandola in mezzo a quella degli altri ex vertici aziendali: diventerebbe tanto forte il rumore di sottofondo, da cancellare la voce solista. Anche perché la cacciata di Bagnacani - il quinto manager Ama dell’era Raggi, il quarto nominato direttamente da lei - non è stata indolore e rischia di avere, dopo le visite dello stesso ex Ad di Ama in Procura, strascichi giudiziari sicuramente molesti, forse pesanti. A rafforzare l’idea che ci sia timore da parte dell’ala filo Raggi su ciò che Bagnacani potrebbe dire, concorrono le espressioni usate dalla Pernarella nelle sue email (“nessun ruolo istituzionale”, “normale cittadino seppur informato”) pure se questo tentativo, così mal organizzato, ha ottenuto l’effetto di accendere ancor di più i riflettori su questa audizione che è la prima uscita pubblica da quando Bagnacani ha lasciato i vertici aziendali. Da ultimo, i collegi di provenienza della Pernarella (Latina) e della Di Corrado (Pomezia) sembrerebberoanche evidenziare un interesse diretto di entrambe al problema dello smaltimento dei rifiuti romani nell’hinterland.


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