Via ai licenziamenti e alla restituzione dell’ippodromo di Capannelle al proprietario, il Comune di Roma. Alla fine, il tira e molla andato in scena negli ultimi 15 mesi fra il Campidoglio da una parte e la Hippogroup, storico gestore dell’impianto romano, sembra giunto alla sua conclusione. A meno di un intervento espresso diretto del sindaco, Virginia Raggi, cento dipendenti diretti e un migliaio dell’indotto andranno a casa, l’ippica romana per come la si conosce in città da 72 anni chiude qui e sulle casse del Campidoglio non solo non entreranno più i soldi del canone ma sarà necessario coprire le spese per la sicurezza e la gestione, un mezzo milione di euro al mese.

Alla fine, dopo quasi un anno e mezzo di questo tiro alla fune, la corda s’è rotta. E ieri Hippogroup ha annunciato con una nota durissima l’avvio dei licenziamenti, a partire dai suoi vertici, e delle procedure di restituzione dell’impianto al Comune. Silenzio totale da parte del Campidoglio.

Poi, un paio di chicche: la prima è una riunione definita “riservatissima” da Hippogroup che ha visto al tavolo il DG del Comune, Giampaoletti, il nuovo capo di Gabinetto della Raggi, Castiglione, e tutti i tecnici del Dipartimento Sport ma non l’assessore Frongia e nessuno “dei suoi collaboratori”. A questa riunione, ne segue una seconda, con il solo Castiglione, in cui Hippogroup chiede un’assunzione pubblica di responsabilità del Sindaco, ovvero la possibilità che sia direttamente e pubblicamente la Raggi a seguire il dossier, “visto che non esiste più alcun rapporto di fiducia né con l’Assessore allo Sport né con il Presidente della Commissione Sport”. il diniego opposto da Castiglione ha chiuso la vicenda. Con uno strascico ulteriore: non solo il Comune dovrà pagare 500mila euro al mese per sorvegliare l’impianto, ma, se e quando arriverà il nuovo gestore, dovrà consegnare i luoghi in buono stato oppure dovrà versare l’indennizzo a Hippogroup. Un vero capolavoro.
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