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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 23 marzo 2019

AMATRICE; IL SINDACO: "PRIMI LAVORI FORSE FRA 2 ANNI"


I tempi non si possono prevedere ora: prima occorrerà effettuare una approfondita e specifica pianificazione degli interventi di ricostruzione. Se siamo bravi, in un paio d’anni potremo iniziare e ricostruire il centro storico di Amatrice. Un’operazione che potrebbe costare fra 1 miliardo e 1 miliardo e 200 milioni di euro”. 
Filippo Palombini, sindaco di Amatrice, spiega che, all’indomani della rimozione delle macerie del terremoto, i tempi sono ancora indeterminati.
Io oggi penso che saranno necessari almeno un paio di anni per vedere la posa della prima pietra del nuovo centro storico di Amatrice, ovviamente a condizione che il lavoro preparatorio di programmazione sia stato fatto bene”.

Sindaco, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha annunciato che non vi sono più macerie da rimuovere ad Amatrice. 
Non è esattamente così: si sono concluse le operazioni di demolizione e rimozione delle macerie dal centro storico del paese. Restano poi ancora alcuni edifici, quelli storici, su quali si devono ancora completare le lavorazioni. Ma questo non vuol dire che domani riapre il centro storico”.

Cioè?
La “zona rossa” domani rimarrà esattamente quella di ieri. Da ora inizia una nuova fase”.

Quale?
La fase di programmazione: il nostro è un borgo, il centro storico di un borgo. Non possiamo iniziare o condurre i lavori in maniera improvvisata. Intanto dobbiamo procedere con i sondaggi geologici, poi dovrà essere effettuata un’attenta programmazione: sottoservizi e fogne e poi gli edifici”.

I tempi?
Come dicevo, non posso prevederli ora. Il mio è più un auspicio che una previsione: se siamo bravi, in un paio d’anni possiamo iniziare la ricostruzione. Poi i tempi di completamento dipenderanno da troppi fattori per poter essere previsti ora”.

E per quanto riguarda i costi?
Anche qui, quella che indico è una cifra preliminare ipotizzata, ancor più che a spanna: sarà necessario attendere i sondaggi e i progetti per fare un calcolo dei costi che sia più preciso possibile. A oggi la cifra che stimiamo può oscillare fra il miliardo e il miliardo e 200 milioni di euro ma, ribadisco, è un calcolo più che approssimativo”.

Ora qual è il cronoprogramma?
Come spiegavo, entriamo nella fase di programmazione della ricostruzione vera e propria. E se ancora avremo, non so indicare per quanto, le stesse limitazioni alla circolazione, la zona rossa, di questi mesi, ovviamente, andremo progressivamente e ove possibile ad alleggerire questa situazione. Magari inizieremo con la riapertura di alcune strade del centro, qualche arteria posta immediatamente fuori il centro storico vero e proprio. Poi inizieranno i sondaggi geologici”.

I sondaggi geologici sono fondamentali per poter comprendere la conformazione del sottosuolo e, quindi, scegliere le migliori tecnologie per ricostruire gli edifici.
Esatto, sono un elemento imprescindibile nel processo di pianificazione della ricostruzione. Dobbiamo evitare che i lavori durino decenni e per questo ora entriamo nella fase più delicata e importante. È la fase che, se ben fatta, ci consentirà di procedere poi spediti nei lavori, di ridurre al minimo i tempi e ottenere il miglior risultato possibile. Però…

Però?
Nessuno pensi che domani mattina si possa iniziare a fare una passeggiata nel Giardino della Memoria o nelle zone rosse: le macerie sono state tolte, le demolizioni sono finite ma ancora per un po’ occorrerà avere la pazienza di aspettare senza voler forzare la mano: come ho spiegato, la zona rossa di ieri è la stessa di oggi ed è ancora la stessa che si troverà domani”. 


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