Capannelle, si riparte con le corse. Il diario della crisi - giorno 808 - registra la riapertura dell’Ippodromo alle corse.
L’annuncio viene dalla Hippogroup, lo storico gestore che, da 72 anni, ha la concessione dell’impianto che è di proprietà del Comune e che, da oltre 2 anni e due mesi, è in rotta di collisione con il Campidoglio 5Stelle.
In una comunicato diffuso nella mattinata di ieri, infatti, Hippogroup ha reso noto che, dopo un sopralluogo di funzionari del Ministero delle Politiche agricole e forestali (Mipaaft, competente sull’ippica, ndr) a Capannelle per saggiare lo stato delle piste e dei luoghi, è arrivato il via libera alla ripresa delle corse con la pubblicazione, lunedì 18, di un Decreto ministeriale che contiene i nuovi calendari per il mese di marzo per le attività agonistiche.
Due giorni - mercoledì 20 e 27 e sabato 23 e 30 - per il trotto e altri due - venerdì 22 e 29 e domenica 24 e 31 - per il galoppo per un totale di 8 appuntamenti già fissati nel decreto per questo mese.
A seguire, poi: “nei mesi di aprile e maggio sono in calendario le "Grandi Classiche" di primavera: - 28 aprile: il Premio Parioli G3, il Premio Regina Elena G3 e il Premio Botticelli; - 19 maggio: il Derby italiano di galoppo, una delle giornate clou dell'ippica italiana ed il Premio Presidente della Repubblica (GR2)”.
Insomma, l’attività agonistica, almeno per ora, sembra riprendere con il consueto ritmo ma questo non significa che i problemi siano risolti. Anzi.
Quella di ora appare più come una tregua nella tempesta che una vera soluzione del problema: “Siamo felici di riprendere l'attività agonistica ma questo non significa che i problemi siano risolti, né quelli con il Campidoglio legati al canone e agli investimenti, né quelli con il Ministero sui contratti e il pagamento dei contributi ministeriali 2016, 2017 e 2018” scrive Elio Pautasso, ad di Hippogroup, nella nota stampa.
Il riferimento è all’intera, complessa vicenda dell’ippodromo che vede da un lato la querelle con il Campidoglio che riguarda la concessione a Hippogroup di Capannelle e i rapporti con Palazzo Senatorio. Dall’altro, altrettanto serio, c’è il nodo dei rapporti con il Ministero: i cambi di governo, da Letta a Renzi, a Gentiloni a Conte, hanno fatto segnare uno stop nell’erogazione dei finanziamenti ministeriali all’ippica con i provvedimenti inizialmente assunti dal sottosegretario al Mipaaft Giuseppe Castiglione (rimasto nella stessa carica da Letta a Gentiloni) tesi a modificare gli assetti degli ippodromi ma che sono rimasti solo sulla carta determinando, di fatto, il blocco dei contratti e dei finanziamenti.
Tanto che, appunto, Hippogroup aspetta ancora soldi relativi agli anni 2016, 2017 e 2018. Del 2019 neanche a parlarne.
Poi c’è l’altro tavolo: quello con il Campidoglio. Nella nota con la quale il Comune apre alla possibilità per Hippogroup di presentare un nuovo piano investimenti è inserito un implicita ammissione del fallimento del nuovo Regolamento per gli impianti sportivi varato dai grillini a marzo 2017. Quando, infatti, nella comunicazione di Palazzo Senatorio si fa riferimento al fatto che vi siano già 33 gestori che stanno per presentare nuovi Piani per ottenere proroghe, appare evidente il fallimento dell’idea grillina dell’addio a queste proroghe, consuetudinarie del passato: la loro cancellazione sta mettendo a rischio l’attività sportiva a Roma. La retromarcia pentastellata è tardiva ma, almeno, è arrivata.
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