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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 4 settembre 2020

UNA GARA D'APPALTO PER LA FRANA CHE NON C'È




Quasi 300mila euro per una gara d’appalto su una frana che... non c’è. Andrea Maniscalco, uno dei geologi italiani di punta - giù presidente del Sindacato nazionale geologi, consulente di svariati tribunali, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e con mezza Italia fra i suoi committenti - attacca a testa bassa il Comune di Roma: in via della Ruta, zona Tiburtino-Pietralata, il Campidoglio ha emanato un bando per affidare la progettazione esecutiva per una frana che, però, non esiste. 
Nessuna frana. Sono solo distacchi puntuali di frammenti di roccia dovuti al pessimo stato di manutenzione della scarpata e alla vegetazione totalmente incolta”. Per la sola progettazione il Comune ha stanziato 290mila euro. 
Anche i documenti del capitolato di gara, il computo metrico estimativo, sono sbagliati. Vengono inserite delle voci, di particolari tipi di sondaggi, che si fanno su terra mentre in via della Ruta c’è roccia”. Per spiegarla in modo semplice, fra le prove che dovrebbero essere fatte dai tecnici che dovessero vincere l’appalto, ci sono un paio di test che si possono fare solo su terreni molli e non su quelli rocciosi. “Il terreno è costituito da rocce vulcaniche, compatte e prive di fessure, e su alcuni punti sono ancora ben visibili i denti degli escavatori che hanno lavorato per realizzare la strada”. Via della Ruta è sovrastata da una parete rocciosa alta circa cinque metri: “il piede della parete - continua Maniscalco - è intasato da un accumulo di foglie e detriti di varie dimensioni, compresi molti sacchetti di immondizia. Molti di questi detriti potrebbero essere stati disconnessi dalle radici degli alberi della collina”.
Maniscalco ha scritto una lettera di diffida al Municipio VI, competente per territorio e autore del bando, nonché al sindaco, Virginia Raggi, e all’assessore ai Lavori pubblici, Linda Meleo: “La dirigente firmataria della documentazione non ha chiaro il concetto di “dissesto geologico” ed è stata evidentemente indotta in tale macroscopico errore per inesperienza nello specifico campo e per il mancato supporto di tecnici qualificati nelle discipline geologiche e geotecniche”.
Considerando l’esperienza pluridecennale di Maniscalco che, nonostante problemi di deambulazione si è recato sul posto per effettuare un sopralluogo, potrebbe essere una buona occasione per il Campidoglio per investire questi 290mila euro per il progetto in una normale manutenzione della strada e della collinetta evitando, quindi, il successivo appalto per lavori inutili.





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