E siamo a due. Il Governo impugna dinanzi la Corte Costituzionale il collegato al bilancio della Regione Lazio. Giusto poco più di un mese fa, era stato impugnato il Piano Territoriale Paesistico regionale.
Difficile non evidenziare come entrambe le impugnative siano state portate all’approvazione del Consiglio dei Ministri da parte del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che è anche il “capo delegazione” del Pd nel Governo. Di fatto, il paradosso è che il capo delegazione del Pd nel Governo impugna dinanzi la Consulta in un poco più di un mese due provvedimenti del leader del Pd, Nicola Zingaretti.
Ad aprile, dunque, era stato impugnato il Piano Paesistico, ora il collegato al bilancio. Ironia della sorte, il collegato viene impugnato proprio per le parti legate alla pianificazione paesaggistica in quanto violerebbero il Codice dei Beni Culturali.
In modo sintetico, il Governo chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare l’illegittimità di alcuni articoli e commi del Collegato regionale perché sarebbero in contrasto, appunto, con le norme nazionali sui Beni Culturali. Fra queste norme del Collegato impugnate, alcune riguardano le energie rinnovabili e il fotovoltaico; altre le attività legate al turismo rurale, alla vendita diretta dei prodotti agricoli, alla ristorazione con i prodotti tipici e, infine, alle attività culturali.
“Siamo all’ennesimo scontro istituzionale tra Governo e Regione Lazio e tutto ciò avviene sulla pelle dei cittadini che sono oggi disorientati davanti alla terza impugnatura che blocca di fatto un’altra legge approvata dalla maggioranza. Se c’è un conto in sospeso interno al Pd, tra Zingaretti e Franceschini, non possono rimetterci i cittadini”, attacca Laura Corrotti, consigliere regionale della Lega.
La prima pagina del ricorso alla Consulta |
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