Un riavvio della fase 2 in versione soft per il trasporto pubblico: disagi contenuti ma non c’è stato l’assalto e il collasso del sistema.
Abbiamo girato una larga parte della città: le stazioni Ostiense e Trastevere, Largo Preneste e la Prenestina, il Verano, Vittorio Emanuele - Manzoni - San Giovanni, l’Eur, Monteverde, la Colombo, Gianicolense.
Risultato medio: autobus in giro vuoti o quasi. Fila alla stazione metro di San Giovanni ma sostanzialmente pochissima gente alle fermate.
Tanto traffico, invece.
Non quello impazzito classico di Roma ma comunque sostenuto, segno evidente che i romani che ieri sono usciti hanno preferito il mezzo privato a quello pubblico.
I disagi - a parte San Giovanni dove gli addetti Atac hanno lasciato aperto, come da stress test dei giorni scorsi, un solo accesso e una sola uscita - si sono registrati sulla Roma-Lido di Ostia e nelle ore di punta anche a Tiburtina e Termini e nei nodi di scambio principali. Ma poco altro.
Il vero banco di prova, a questo punto, dovrebbe essere il 18 maggio quando, se tutto andrà bene, riapriranno anche quasi tutti gli esercizi commerciali. Due settimane, dunque, per calibrare al meglio la riposta di Atac che, purtroppo, rimane legata a variabili - disponibilità e capienza delle vetture e regole sul distanziamento e protezioni - non sotto il controllo dell’azienda di via Prenestina.
Fatto sta che ieri l’assalto non c’è stato: magari è ancora la paura del contagio oppure la causalità degli spostamenti, cosiddetti “asistematici" o ancora la ZTL del centro ancora aperta, i romani hanno usato le auto e le moto per muoversi. E sono comparsi i quadretti abituali: doppie file ovunque e, magari impegnati a controllare le autocertificazioni, ma di pattuglie in strada praticamente neanche l’ombra.
Code sulla Tangenziale, anche in ora non di punta: complice la potatura degli alberi all’altezza del cimitero del Verano. C’è da chiedersi perché, dopo due mesi di blocco del traffico praticamente totale, gli alberi vengano potati il giorno della (mezza) riapertura. Giardinieri che, peraltro, non vedono le aiuole: sono sepolte sotto cespugli floridi di malva e erbacce alte oramai quanto un uomo.
4 maggio - Le operazioni di potatura sulla Tangenziale, direzione San Giovanni, all'altezza dell'uscita per Porta Maggiore-Verano |
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