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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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giovedì 9 maggio 2019

VOTO E VELENI ALL'AMATRICIANA




Se non tanto amati, almeno s’erano trovati e avevano lavorato assieme. Ora, vanno l’un contro l’altro armati alle prossime elezioni. Sono Filippo Palombini, già vicesindaco di Amatrice e ora “facente funzioni” di primo cittadino, e Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice assurto alle cronache per la saldezza dimostrata durante il dramma del terremoto. Eletto in Regione Lazio, Pirozzi ha dovuto lasciare lo scranno più alto di Amatrice e il Comune è stato guidato dal suo vice, Palombini, appunto. Il prossimo 26 maggio, quindi, insieme alle elezioni Europee, ad Amatrice si voterà anche per eleggere il nuovo sindaco. Palombini è in campo con la sua lista civica. E, dall’altro lato, Pirozzi - riavvicinatosi nel frattempo a Fratelli d’Italia - appoggerà Antonio Fontanella, a sua volta già sindaco fra il 1995 e il 2004. 
Amatrice per me è un obiettivo. Per altri, alla fine, è stato un mezzo”, spiega Palombini che concede giusto un momento alla polemica con Pirozzi: “non ho ritenuto positiva la creazione della “Lista dello Scarpone” (quella di Pirozzi quando si candidò Governatore del Lazio contro Zingaretti finendo solo per far perdere il centrodestra e Stefano Parisi, ndr). E Amatrice può risollevarsi solo se torna a essere l’obiettivo della politica”. 
Per questo, lo scorso primo maggio, in occasione della Festa del Lavoro, Palombini ha scritto una lettera al premier Conte: “Qui manca il lavoro. Ci erano stati promessi interventi del Governo. Invece, sono stati partoriti provvedimenti ricchi di chiacchiere e vuoti di provvedimenti per sostenere le imprese”.   

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