*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

venerdì 27 settembre 2019

STANZIALE (CGIL): "SERVONO SOLUZIONI CONCRETE NON TWEET FUFFA"


Siamo stanchi della fuffa della solidarietà: se poi non seguono fatti concreti, i tweet di solidarietà sono una patacca”.
Secco e diretto, Eugenio Stanziale, segretario della Cgil Trasporti (Filt), a proposito degli ultimi episodi di aggressioni ai danni di autisti Atac e Roma Tpl.

Stanziale, questa sembra un’escalation.
Il fenomeno di queste aggressioni è monitorato da tempo ma sembra entrato nelle agende di quest’ultimo periodo a causa del rilievo mediatico che, spero, non funzioni da moltiplicatore dei fatti con un pericoloso effetto di emulazione”.

Come sindacato cosa state facendo? Lo sciopero di ieri per orari e modalità è sembrato più di apparenza.
Lo sciopero di ieri era di testimonianza. Oggi saremo sotto la Prefettura di Roma in presidio: i soggetti attori devono decidere di sedersi a tavolo per trovare soluzioni serie. Non servono poi i comunicati e i tweet fuffa. Devono seguire azioni concrete”.

Negli ultimi bus arrivati mancano le cabine blindate.
La questione delle cabine blindate è solo un esempio di come, di fronte a queste aggressioni, qualcuno pensi di limitarsi a una solidarietà patacca”.

Cosa serve, secondo voi?
Nel breve periodo quanto meno due cose. La prima, la possibilità di collegare direttamente le cabine con la Centrale operativa delle forze dell’ordine. Quel che occorre è che, quando serve, Carabinieri e Polizia arrivino in fretta per fermare le aggressioni”.

Si parla, però, di una vigilanza armata a bordo dei mezzi.
Non credo sia la strada giusta. Se sono guardie giurate purtroppo hanno un’utilità limitata. E non possiamo pensare di collocare poliziotti o carabinieri a fare la scorta ai bus. Il costo sarebbe inutilmente elevato con un’efficacia minima”.

E allora?
Allora, ci servono le telecamere in grado di registrare quel che avviene, certo. Ma anche di poter essere collegate, quando serve, con le Centrali operative. Solo in questo modo si potrà rendere il servizio davvero utile”.

E la seconda cosa?
Serve la possibilità di attribuire ai conducenti e ai controllori la qualifica di pubblico ufficiale o qualcosa di simile. In questo modo un’aggressione a un autista diventa come un’aggressione a un carabiniere. Le conseguenze diventano molto più pesanti e, magari, si riesce ad arrestare questa deriva”.

Dall’esperienza sul campo, qual è la causa dell’aumento di queste aggressioni?
C’è un disagio diffuso, un disagio sociale diffuso che è il substrato sul quale poi si innestano altri meccanismi. L’autista viene visto come il rappresentante dell’azienda o della Pubblica Amministrazione e diviene l’oggetto per problemi che non dipendono da lui. Un ritardo, la rottura di un mezzo o altro sono episodi che possono capitare e che, quando avvengono, finiscono per scatenare in qualche persona più disagiata una rabbia che si sfoga sul personale a bordo vettura”.


Nessun commento:

Posta un commento