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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 24 settembre 2019

GIUNTA RAGGI, ALTRO GIRO DI ASSESSORI




Quindici cambi in corsa. “Fase due”, “ci mettiamo la faccia”, “fuori i tecnici dentro i politici” ma, a parte queste colorite espressioni usate ieri con la stampa da Virginia Raggi, sindaco di Roma, va in scena l’ennesimo rimpasto nella giunta grillina. Un rimpasto che infrange due tabù pentastellati e che giunge all’avvio del crepuscolo di questa Amministrazione suonando, quindi, come una mossa della disperazione. 
Questa volta escono tutte donne. Via gli assessori alla Semplificazione, Flavia Marzano; al Patrimonio, Rosalba Castiglione; alle Politiche sociali, Laura Baldassarre; ai Lavori pubblici, Margherita Gatta. Salta anche l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo, che, però, cade in piedi e sostituisce Margherita Gatta ai Lavori pubblici. Dentro, un uomo, Pietro Calabrese, cui sarà affidata la Mobilità. Poi entrano Veronica Mammì in Stefàno alle Politiche sociali al posto della Baldassarre e Valentina Vivarelli alle Politiche abitative e Patrimonio. La delega alla Semplificazione torna alla Raggi che la somma a quella sui rifiuti.
La Giunta Raggi, quindi, cambia ancora una volta pelle. Per rimanere circoscritti solo agli Assessori - tralasciando, quindi, i vertici delle Partecipate e alcuni ruoli apicali dell’Amministrazione tipo il Capo di Gabinetto - siamo a quindici avvicendamenti su 12 caselle. Della Giunta iniziale, quella che si presentò trionfale il 7 luglio 2016 alla prima seduta del Consiglio comunale restano solo Luca Bergamo e Daniele Frongia, il primo assessore alla Cultura, il secondo allo Sport, ma fra loro avvicendatisi nella carica di vicesindaco.
Con l’eccezione dell’inspiegabilmente inossidabile Linda Meleo, terzo e ultimo nome superstite della Giunta originale ma spostata dalla ormai comatosa mobilità romana all’agonizzante sistema dei lavori pubblici, tutti gli altri assessori sono cambiati.
Brilla il “brucia Assessori”, quello al Bilancio, che ha visto succedersi Marcello Minenna prima, Raffaele De Dominicis poi (per 24 ore), quindi Andrea Mazzillo prima dell’attuale, Gianni Lemmetti. A seguire, due lasciti drammatici per la città: quello di Paolo Berdini, assessore con doppia delega, Urbanistica e Lavori pubblici, fino a San Valentino del 2017 quando venne rimosso dopo una improvvida intervista e una conclamata inefficienza, per essere sostituito da Luca Montuori all’Urbanistica e da Margherita Gatta, ai Lavori pubblici. Secondo lascito: quello dell’Assessorato all’Ambiente tenuto prima da Paola Muraro, poi da Pinuccia Montanari e ora da Laura Fiorini, solo per il verde e non più per i rifiuti la cui delega è in capo alla Raggi.
Da registrare il dai-e-vai dei due titolari dell’Assessorato alle Partecipate, prima Massimo Colomban, poi, per pochi mesi, il suo ex capo staff, Alessandro Gennaro, con la delega finalmente fagocitata da Lemmetti al Bilancio.
New entry recentissima, Antonio De Santis, al Personale, uno degli uomini di peso politico nella compagine governativa grillina.
Girandole a parte, si infrangono due tabù del mondo grillino. In primo luogo, il divieto di cambio di ruolo: se eri eletto consigliere, rimanevi consigliere. Calabrese e la Vivarelli passano dagli scranni del Consiglio a quelli della Giunta. E quello della parentopoli: la Mammì è la moglie di Enrico Stefàno, consigliere, già presidente della Commissione Mobilità e vicepresidente vicario del Consiglio comunale.



PIETRO CALABRESE -TRASPORTI E MOBILITÀ
Il nuovo Assessore alla Città in Movimento - volgarmente, ai Trasporti e Mobilità - è un laureato in architettura e nella vita ha svolto numerosi mestieri: portiere d’albergo, progettazioni strutturali in carpenterie in ferro; analisi, recupero e sviluppo dei sistemi urbani; progettazione di scenografie; progettazione architettonica. È anche un artista di arte contemporanea che, stando al curriculum, ha esposto opere in tecnica Ruggine su tela, nylon, lana a Milano, Palermo, Viareggio, Roma, Los Angeles, Barcellona, Parigi, Londra, Amman, Miami. Eletto in Campidoglio come consigliere comunale nel 2016 è stato prima vicepresidente poi presidente della Commissione Mobilità e presidente della Commissione speciale sui Piani di Zona. 


LINDA MELEO - LAVORI PUBBLICI 
Era entrata un po’ a sorpresa nella originaria Giunta Raggi dell’estate 2016 come assessore ai Trasporti al posto di Enrico Stefàno, uno dei 4 consiglieri grillini con esperienza alle spalle, in predicato nei giorni immediatamente precedenti la formazione dell’esecutivo grillino, a guidare la Mobilità romana. Un triennio, quello di Linda Meleo, segnato dal concordato preventivo di Atac, dall’arrivo di 227 nuovi bus, quelli comprati in Turchia, dalla quantità abnorme di bus andati a fuoco e dalla costante perdita di chilometraggio percorso da Atac, passato dai 47 milioni di km percorsi nel primo semestre 2016 ai 42 del primo semestre di quest’anno, segnando la peggior performance del trasporto pubblico di superficie (bus, bus elettrici, tram e filobus) dell’era Raggi. 


VERONICA MAMMÌ - SERVIZI SOCIALI
Ha di fronte a sé poco tempo: a giugno 2021 si vota per rinnovare il Sindaco e il Consiglio comunale e per Veronica Mammì, tirocinante in Psicologia medica e neo assessore ai Servizi Sociali, le gatte da pelare sono tante. A partire dal rapporto con i Rom e la collega Vivarelli alla casa. In un rimpasto che, secondo il sindaco Raggi, dovrebbe essere letto come l’avvio di una fase due appannaggio dei politici e non dei tecnici, la Mammì, a parte essere la moglie di Enrico Stefàno - consigliere grillino, già presidente della Commissione Mobilità e ex vicepresidente vicario del Consiglio comunale - si distingue giusto per essere stata prima consigliere nel VI Municipio nella scorsa consiliatura, quella Marino, e poi assessore ai Servizi sociali del VII in questo primo triennio di governo grillino di Roma. 

VALENTINA VIVARELLI - PATRIMONIO E CASA
Insieme a Pietro Calabrese è il secondo consigliere comunale eletto che transita dai banchi del Consiglio a quelli della Giunta infrangendo uno dei tabù della vulgata grillina. 
La Vivarelli andrà a succedere a Rosalba Castiglione alla guida dell’Assessorato al Patrimonio e politiche abitative. Eletta prima consigliera nel Municipio VIII, ha lavorato presso la Casa Editrice d’Arte Logart Press in qualità di segretaria redazione e amministrativa. Negli anni passati ha gestito la redazione del sito teatroteatro.it coordinando il lavoro dei collaboratori, correggendo articoli e recensioni. Nelle sue note biografiche, figura nel biennio 2009-2010 l’organizzazione delle 3 edizioni del Concorso TeatroTeatro da Mangiare promosso da teatroteatro.it.
















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