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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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venerdì 20 settembre 2019

ECCO IL MANAGER CHE SI PROMUOVE DA SOLO


Passare con un tratto della propria penna il proprio stipendio da 69mila euro l’anno a 96mila: accade a Stefano Brinchi, ingegnere, presidente e amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità, che si promuove da solo. Assunto come quadro nel 2010 quando Roma Servizi viene fondata, nel marzo 2018 ne diviene presidente e amministratore delegato e, a dicembre dello stesso anno, presenta al Consiglio di Amministrazione della società da lui stesso presieduto una delibera con cui si auto assegna un ruolo da dirigente e un aumento di stipendio, da 69mila euro lordi annui a 96mila. Il tutto senza selezioni o ricerca del personale.
Roma Servizi per la Mobilità è una società pubblica, di proprietà del Comune, per conto del quale “svolge le attività strategiche di pianificazione, supervisione, coordinamento e controllo della mobilità pubblica e privata”, attraverso “progettazione, sviluppo, realizzazione e gestione dei servizi di mobilità e di supporto alla comunicazione”. 
Con la delibera 33 del 21 dicembre 2018 - impossibile da trovare nella sezione trasparenza del sito aziendale - avviene il grande salto di Brinchi. Nel testo si legge che le Direzioni saranno 7 e “ricoperte da personale in possesso della qualifica di dirigente” ma che i dirigenti “attualmente in forza sono 5 e che quindi necessariamente verranno attribuiti degli incarichi ad interim”. E fra questi interim spunta (pagina 7) quello della “Direzione Trasporto pubblico che viene attribuita senza alcuna indennità aggiuntiva all’AD (Brinchi, ndr) in ragione del ruolo” e dell’”esperienza e competenza nel settore acquisita negli anni pur non possedendo la qualifica di dirigente”. Un’esperienza che, secondo il CdA, è “ragionevole e fondato presupposto per derogare a quanto previsto” dalle procedure interne per selezionare il personale. Subito dopo, l’aumento di stipendio: niente indennità, ma da Quadro di fascia IV, Brinchi passa con questa delibera a Quadro di fascia V, il massimo che un quadro possa raggiungere
La storia solletica qualcuno dentro Roma Servizi che informa l’Anac di questa procedura e l’Autorità scrive al Campidoglio che, a sua volta, domanda informazioni a Roma Servizi.
In risposta, a fine luglio di quest’anno, Roma Servizi chiarisce che dal lordo di 69mila euro annui più 9mila euro di premi produzione, con la delibera 33 Brinchi passa dal 1 gennaio 2019 a 96mila lordi e 12.300 euro di premi obiettivi. Cifre, la vecchia e la nuova, che includono anche i 20mila euro di indennità come responsabile di staff delle strategie dell’Agenzia. Spiega Brinchi: “il Cda ha deliberato un'indennità di funzione di 20mila euro annui lordi connessa alle responsabilità ed alle attività svolte quale responsabile dell'Ufficio e che quindi verrà automaticamente meno se e quando cesserà tale ruolo. L’interim alla Direzione Trasporto Pubblico non prevede compenso e l’adeguamento dello stipendio è coerente con il ruolo e senza alcuna procedura selettiva in quanto già Quadro”.


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