Stanno bene o stanno davvero male i migranti a bordo della nave spagnola Open Arms? Secondo il medico che guida il presidio sanitario di Lampedusa, Francesco Cascio, i migranti stanno “benissimo” tranne una ragazza “con un’otite”. Per i medici volontari a bordo dell’imbarcazione spagnola erano così gravi da dover essere sbarcati rapidamente, ben prima che Salvini si arrendesse al volere del premier, Giuseppe Conte.
L’accusa - formulata in modo capzioso - è che Francesco Cascio, il medico di Lampedusa, sia un uomo di destra, essendo stato deputato di lungo corso sia alla Camera che all’Assemblea regionale siciliana prima per Forza Italia e poi per l’NCD di Angelino Alfano. L’assioma, quindi, nemmeno troppo velatamente insinuato, è che la sua diagnosi (“stanno bene”) sia una sorta di “diagnosi politica”, un po’ come i 6 o i 18 politici del ‘68 nei licei e nelle università.
E la questione è molto più complessa di quanto appaia in prima battuta: perché le condizioni sanitarie dei migranti a bordo delle navi delle ONG sono da sempre state utilizzate per spiegare la necessità e l’urgenza dello sbarco, anche forzando le disposizioni delle legittime autorità nazionali. E strumentalizzate: tanto da chi spinge per lo sbarco, quanto da chi lo sbarco lo contesta. Quasi superfluo ricordare i casi, ad esempio, di Carola Rackete e della sua situazione “disperata a bordo” o di quel mondo che fa girare foto palesemente taroccate come l’ultima, quella di una festa a Londra con ragazzi di colore muscolosi spacciati falsamente per migranti scesi dalle navi.

Lunedì, dopo qualche giorno di vacanza il dottor Cascio rientrerà al presidio di Lampedusa e sarà ascoltato dalla Procura che intanto ha disposto un’ispezione sanitaria sulla nave spagnola.
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