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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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martedì 27 agosto 2013

Promesse elettorali... ah, che ingratitudine!


Che il sindaco Ignazio Marino avrebbe abbandonato le politiche di controllo e legalità sui Rom era cosa chiara sin dalla campagna elettorale.
Come dimenticare, durante il confronto con Gianni Alemanno su Sky, lo sviolinamento strapplacrime di Marino che narrò al mondo pezzente e rozzo dei trogloditi destrorsi la sublime dolcezza della ragazza Rom poliglotta e desiderosa di integrarsi e migliorarsi.
È, forse, in quell'occasione che i romani avrebbero dovuto comprendere il favoloso mondo Mulino Bianco di Marino!
Evidentemente, però, a parte la solita retorica buonista che ci è toccato sorbire per i sette anni di Veltroni, c'era anche qualcosa in più. Se di sordido o meno, ce lo potrebbe chiarire lo stesso Marino.

Andiamo per ordine.
Il Manifesto di oggi riporta una lunga lettera aperta firmata dal solito pugnetto di intellettuali dal pugnetto chiuso, capeggiati dall'immancabile guru Moni Ovadia, che chiede per i Rom tolleranza, rispetto, alloggi.

Già il titolo è tutto in programma: l'ottica buonista imperversa!

Leggendo, poi, fra le righe emerge in tutta la sua ironica crudezza il Facite Ammuina dei giorni scorsi sulla vicenda Castel Romano:



Rom: noi siamo disposti ad andarcene da un campo che occupiamo illegalmente, quindi, Comune, a Castel Romano non ci torniamo. Dacci un alloggio diverso. 
Comune (vicesindaco Nieri): c'è solo Castel Romano
Rom: allora facciamo lo sciopero della fame a oltranza
Comune (vicesindaco Nieri): No, oddio, per carità, restate restate pure.
Rom: bene, grazie. Ma se ci riprovi a sgomberarci noi riprenderemo lo sciopero.

Come buffonata non c'è niente male: uno sciopero minacciato e mai fatto è bastato a Nieri per calarsi le braghe. 
Quasi quasi mi metto sotto il Campidoglio a fare lo sciopero della fame finché Nieri non mi dà una casa!

Ma, fino qui, niente di sconvolgente. 
Notizia vera sarebbe stata Nieri che se ne fregava della minaccia... In fondo, com'è noto. A sinistra sono tutti per la legalità!

Ora, però, la parte meno folkloristica.
La prima: ma chi è che appicca gli incendi dolosi dentro i campi Rom?
Noi, sai... A giudicare dal Manifesto sembra quasi che ci sia una regia dietro gli incendi. Una regia che ha un unico scopo: sfruttare l'incendio doloso per non far ricostruire il campo Rom e dare ai Rom una scappatoia giuridica per pretendere di andarsene altrove:




Ma, forse, sono io malizioso...

Infine, in cauda venenum, cosa ha davvero promesso ai Rom Marino? Perché da sinistra arriva questo richiamo alle promesse della campagna elettorale?

Il messaggio del Manifesto è inquietante:
Igna', t'hanno accusato di aver comprato i voti dei Rom alle primarie del Pd. Noi non ci siamo venduti per un pacco di pasta ma ti abbiamo sinceramente sostenuto perché abbiamo creduto alle tue promesse.





Promesse, caro Ignazio, che ora devi mantenere:


Siamo certi che Marino si affretterà a chiarire il mistero!


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