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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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mercoledì 14 agosto 2013

Associazioni Consumatori: davvero utili?

Con la politica dovrebbero entrarci poco. O quasi. Dovrebbero, però. Perché, alla fine non sembra proprio essere così, tanto che le varie Associazioni a tutela dei consumatori, da qualche anno a questa parte, si moltiplicano nel numero e si suddividono per colore politico.
Nate con il sacrosanto compito di difendere il cittadino consumatore dalla protervia delle imprese, dalle truffe e truffette dei piccoli mascalzoni con la partita Iva e dallo strapotere dello Stato - tutte cose che il semplice cittadino non sa come affrontare - progressivamente si sono trasformate in macchine di potere e consenso.
E, nella loro azione, da qualche anno a questa parte si fatica a ravvisare la mission originaria.
Ad esempio, ma al consumatore spiccio interessa davvero, è proprio un suo legittimo interesse, che il Colosseo sia restaurato e in fretta o, piuttosto, è suo interesse littare perche chi finanzia il restauro è un privato?
Da quasi tre anni, infatti, il restauro dell'Anfiteatro Flavio è bloccato da una pioggia di ricorsi ai quali, credo, manchi solo l'Onu.
In fondo, alla fine, ricorso più ricorso meno... i costi per i promotori sono quasi zero. È la collettività che paga con tre anni di attesa.
Il Colosseo, però, è solo la punta dell'iceberg. 
Dopo gli ultimi avvenimenti in Egitto, leggiamo di un lancio agenzia di una di queste Associazioni che, udite udite, annuncia che è possibile richiedere indietro i soldi per il viaggio.
No, dico: sono mesi che in Egitto c'è un caos che la metà basta, morti e manifestazioni (tutti e due in piazza), esercito schierato e rischio attentati. Il Ministero degli Esteri da tempo invita gli italiani a non recarsi in Egitto, così come in tutti quegli altri Paesi interessati da fenomeni analoghi. Abbiamo davvero bisogno che un'Associazione di consumatori ci venga a dire che, nonostante questo notissimo stto di cose, possiamo chiedere indietro i soldi di una vacanza?
A me appare solo come l'ennesimo tentativo di guadagnare un po' di visibilità nella piccola lotta a chi fa più rumore e, magari, più iscritti.
Sommessamente, poi, mi permetto di evidenziare una pubblicità che, da qualche tempo a questa parte circola sulle televisioni (più o meno tutte): manda un sms a un numero a pagamento rispondendo a un quesito talmente idiota che appare palese la truffettina che ci sta sotto. Specchietto per le allodole, un presunto premio di 10mila euro. Poi, ammesso che ci si riesca data la velocità di passaggio, se si leggono le indicazioni che scorrono in sovraimpressione, ci si accorge che il costo in abbonamento è elevatissimo e il premio praticamente privo di valore, trattandosi di un pacchetto di monete d'oro di interesse numismatico.
Insomma, tradotto.... le monete non valgono nulla o quasi.
Del resto, la domanda rispondendo alla quale si attiva il servizio in abbonamento è così banale che giustifica quasi un premio banale: di dove era Giulietta; quale frutto contiene più acqua e così via.

A questo punto, le Associazioni dei consumatori non farebbero meglio ad occuparsi di questo piuttosto che del Colosseo o dell'Egitto?
O, forse, questa battaglia non meriterebbe neanche un lancio di agenzia?

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