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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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domenica 4 agosto 2013

Aumenti, aumenti, aumenti. E le proteste?

Milano alza (nuovamente) i costi per il trasporto pubblico locale a carico degli utenti: abbonamenti e biglietti saranno più cari. Più cari anche di quelli di Roma. Non tediamoci con le cifre. Basta il pezzo del Corriere della Sera Milano:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_agosto_3/atm-aumento-biglietto-abbonamenti-2222462411835.shtml

A Roma, la Giunta Zingaretti alza l'addizionale Irpef regionale, che diviene la più alta d'Italia.
Il sindaco Marino, dopo la pseudopedonalizzazione dei Fori Imperiali, vuol mettere mano alle tariffe per la sosta a pagamento: abolizione degli abbonamenti mensili, di quello "4 euro per 8 ore" e perfino l'esenzione per quei residenti che hanno la sventura di abitare in strade considerate "ad alto impatto commerciale".
Il progetto, poi, di esportare una quota dei rifiuti all'estero avrà un ulteriore impatto sull'economia romana.
In sostanza, fra Irpef, strisce blu e rifiuti le famiglie romane dovranno mettere mano al portafogli in modo consistente.
Ovviamente, tutto questo avviene nel più totale silenzio dei principali organi di stampa capitolini. Anzi, per alcuni (come Repubblica) questa "decisione in pectore" di Marino sulle strisce blu è quasi un toccasana:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/08/01/news/parte_la_rivoluzione_delle_strisce_blu_niente_abbonamenti_e_tariffe_pi_care-64080724/

Come dimenticare, però, il profluvio di articoli, di proteste, di inchieste quando la precedente Amministrazione portò il biglietto dell'autobus da 1 euro a 1,50 euro?

Oggi, invece, il silenzio la fa da padrone. Alla faccia della serietà!

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