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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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lunedì 22 aprile 2019

VIRGINIA RAGGI, IL MASOCHISMO POLITICO E IL TIRO AL PICCIONE


C’è un elemento quasi di perversione nell’azione politica di Virginia Raggi e del Movimento 5Stelle: farsi male da soli, puro masochismo politico.
Virginia Raggi si fa male da sola - e fa male alla città ma, soprattutto, all’Istituzione che oggi temporaneamente essa rappresenta e guida - praticamente su ogni dossier che tocca.


STADIO
Forse il miglior esempio di come non si governa. Non si governa neanche un’assemblea di condominio, figuriamoci il Comune di Roma.
A marzo 2016 annuncia da candidata Sindaco il ritiro della delibera di pubblico interesse. Ancora da candidata, sceglie Paolo Berdini come assessore all’Urbanistica. Poi, iniziano tentennamenti e altalene. Schizofrenia? No, certo. Banale, semplice ovvia incapacità: si sono fatte promesse azzardate, tecnicamente irrealizzabili e che, quindi, ora tocca o mantenere (cancellare il progetto ma finendo tritati dai ricorsi) oppure giravoltolarsi, arrampicarsi sugli specchi, spendere la credibilità per raccontare una nuova verità. il famoso “unostadiofattobene”. 
Poi, però, queste giravolte, l’incertezza, i ripensamenti, la mancanza di chiarezza finiscono per spingere gli imprenditori a cercare sponde con i vecchi metodi. 
Arrivano le inchieste e gli arresti. E si ricomincia: chiacchiere invece di decisione. Vuoi cancellarlo? Fai gli atti conseguenti. Invece, no. Si comincia con la “due diligence” (ma quanto piace ai Sindaci ‘st’espressione infame?), poi il Politecnico, poi l’Avvocatura, poi fra Cazzo da Velletri. E, intanto, il cronometro va avanti, i lavori pure, i diritti si consolidano.  

ATAC
L’abbiamo risanata, ci dicono. Poi, metro a singhiozzo, trasporto di superficie da terzo mondo, scale mobili rotte da mesi e stazioni che aprono e chiudono a sorpresa. E poi chiudono e basta. Promesse, chiacchiere, annunci tutti puntualmente smentiti. Tweet imbarazzanti su nuove 17 fermate (l’ultima) quando la nave affonda; annunci in Tv sempre senza uno straccio di contraddittorio poi smentiti pochi minuti dopo dalla realtà. Un assessore che sta lì per mancanza di prove. Un presidente di Commissione che scalpita. Ma la vulgata resta splendida splendente. Salvo che in enorme conflitto con la realtà. Che vedono tutti.

AMA
Anche qui: era tutto bello, bello, bellissimo. E guai a quelli che raccontavano di cassonetti stracolmi, sorci per le strade, wild nature fra gabbiani e topi, Ama al collasso. Poi arrivano le chiacchiere vere della Raggi e si scopre che non erano i giornalisti cattivi quelli che inventavano le cose ma che la merda era vera.

TRE ESEMPI PER TUTTI
Ecco, il problema è tutto lì. La Raggi e i suoi continuano ancora oggi a raccontare una versione dei fatti che è un parto di fantasia. Sono i giornalisti cattivi, i servi dei poteri oscuri, Sauron e Voldemort in persona che tramano contro di loro. 
Poi, però, vengono ogni tanto fuori le briciole di verità. E si scopre che il re è nudo. E lo sa pure benissimo. 
Stadio, Ama e Atac sono solo tre esempi. Ma possiamo allargare il campo: verde pubblico, alberi che cadono, buche nelle strade, assessori che entrano e escono, frullati di management.

RACCONTARE LA VERITÀ FARÀ BENE ALLA RAGGI
Smettere di raccontare balle. Perché dire che a Roma va tutto bene è una bugia. Enorme, colossale. Dire che quel che va male è colpa delle precedenti Amministrazioni, pure. Sono quasi 3 anni di governo e siamo ancora al giorno 0. Dire che ci sono i poteri forti che tramano è semplicemente un’idiozia. 
Ed è un’idiozia che si paga. 
Raccontare la verità può solo aiutare la Raggi, il Movimento 5Stelle e Roma. 

Il compito di governare la città è improbo. Ma se racconti bugie è anche peggio. Perché poi con la realtà i conti li devi fare. 
Ammettere l’inesperienza all’inizio, cercare aiuto raccontando la verità, avrebbe fatto da traino al Sindaco. Avere invece con protervia, arroganza e ignoranza sputato su tutto e tutti per le colpe degli errori commessi (che sono inevitabili) poi ha generato la spirale di negatività oggi.

Marra? Uno su 25mila!
Bagnacani? Un traditore o qualcosa del genere…
Berdini? Andasse a lavorare…
Rifiuti? La città sta migliorando…
Atac? Risanata…
Buche? Colpa dei predecessori
Bilancio? con noi va bene…

L’elenco degli errori di comunicazione è sterminato. Ed è anche inutile andare a smontare pezzo per pezzo ogni inesattezza. 
Basta evidenziare un dato: la realtà. 

TIRO AL PICCIONE
Dopo di che, però, quanto sta avvenendo nelle ultime settimane è realmente scandaloso. 
Marino assolto dalla vicenda scontrini e tutti - gli stessi quotidiani che lo avevano impallinato per almeno un anno e mezzo - lo incensano. Ma mica perché lo amino. Ma figuriamoci. Serve per poter porre in rilievo l’inconsistenza della Raggi. 
Sullo Stadio, mi astengo per carità cristiana… ma i titoli delle ultime 24 ore sono da inchiesta dell’Ordine dei Giornalisti per il livello di imprecisione raggiunto.
Analoghi discorsi su Ama e Atac: stiamo assistendo a settimane di tiro al piccione. 
Il problema è che il piccione continua a fare di tutto per farsi impallinare. 
E forse è ormai tardi per cambiare strategia di comunicazione… Forse per il Sindaco e i suoi, sarebbe il caso di rivedere un paio di scene del film “La Caduta”: illudere se stessi, porta al disastro. Non ci sono armate, non c’è Steiner, non ci sono armi segrete. Dire che va tutto bene e che sono i poteri forti che tramano è solo illudersi.  
  

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