La Sais - la società, già di proprietà di Gaetano Papalia oggi in amministrazione controllata, e che, fino al 2013, gestiva l’Ippodromo di Tor di Valle, venditrice dei terreni alla Eurnova di Luca Parnasi - è pronta a portare in tribunale per diffamazione l’architetto Francesco Sanvitto e quanti ancora dovessero parlare di “bancarotta fraudolenta”. L’annuncio è arrivato ieri mattina attraverso una nota diffusa per la stampa in cui l’attuale amministratore unico, Michele Saggese (presidente, fra l’altro, dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli) ricostruisce tutta la vicenda della cessione dei terreni a Parnasi definita, da Sanvitto, come fatta “sottocosto, concorrendo al fallimento” della Sais stessa.

Perché la prima intesa per cedere a Parnasi i terreni è del 2010, antecedente di ben 2 anni, quindi, l’avvio dell’intero processo Stadio con la ricerca da parte della Roma del terreno dove costruire l’impianto. Basti pensare che era Rosella Sensi ancora presidente della Roma quando Parnasi e Papalia si accordavano per la compravendita dei terreni.
Conclude Saggese: “a meno che Sanvitto e i suoi legali non pensino di accusare di concorso in bancarotta anche il Tribunale di Roma” in caso di nuove “infondate affermazioni” ci si vedrebbe in Tribunale.
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