Non bastassero gli arrosticini di autobus; le vetture che, senza arrivare a fare i fiammiferi, si rompono in mezzo alla strada; i ritardi cronici; il servizio prodotto nel 2018 pari a meno dell’82% del programmato (e ben lontano dalle ottimistiche previsioni del concordato preventivo); ci si mettono pure gli spari contro le vetture a rendere ancor più precaria la situazione del trasporto pubblico romano, Atac e Roma TPL.
Nella serata di lunedì, verso le 21, una vettura (Roma TPL) della linea 543 in servizio a Tor Sapienza è stata fatta oggetto di spari: l’mentre percorreva via Naide l'autista ha sentito un forte rumore e notato che il vetro posteriore era stato danneggiato. Probabilmente si è trattato di colpi sparati con un’arma ad aria compressa che hanno provocato due fori nel vetro.
Non c’erano passeggeri a bordo e non ci sono stati feriti ma non è il primo caso di spari verso le vetture del traporto pubblico romano.
Un mesetto fa - 5 marzo - un autista di Atac ha raccontato che mentre guidava una vettura del 336, “alle 6.10 arrivato a Fidene mi hanno sparato, cinque colpi di pistola. Non hanno perforato del tutto il vetro e mi sono salvato". Anche qui, indagini delle forze dell’ordine, e piombini a terra.

Una diversione, questa del campo nomadi, visto che insieme alle armi ad aria compressa, le cronache riportavano svariati lanci di sassi contro le vetture Atac.
Sassi contro bus a via Candoni il 17 gennaio di quest’anno con 4 mezzi danneggiati, il 30 luglio 2018 con tre vetture colpite, e ancora il 5 dicembre 2017.
Aprile 2018: a Tor Bella Monaca in mezz’ora tre diverse vetture in servizio su tre linee periferiche (20, 058 e 059) vengono colpite probabilmente ancora da armi ad aria compressa con danni alle porte e finestrini frantumati. Quella volta, ci scappò anche il ferito.

Poi ci sono anche gli squilibrati, come un ventenne che, a inizio dicembre dello scorso anno, in via dei Monti Tiburtini ha iniziato a colpire con sassi chiunque passasse: autobus, macchine, furgoni. Svariati danni, prima che la polizia lo arrestasse.
L’elenco delle sassaiole contro i bus è praticamente infinito: nell’ultimo biennio (ma la cosa va avanti da molto più tempo) a parte gli episodi legati al campo nomadi di via Candoni a Magliana e quelli a Tor Bella Monaca, pietre vs Atac si sono registrati a Tor Tre Teste, Portuense, valle Aurelia, Casal de’ Pazzi, Primavalle, Ostia, Torrevecchia. Insomma, sui bus romani, oltre i ritardi e la calca, il rischio è il pane quotidiano.
Nessun commento:
Posta un commento