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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 3 marzo 2018

METRO C, A AMBA ARADAM SPUNTA LA "CASA DEL COMANDANTE"


Prima fu un dormitorio della caserma, emerso nel 2016, ora una casa, una antica domus ad emergere dagli scavi della stazione Amba Aradam della Metro C. 
Li hanno presentati ieri al mondo il soprintendente speciale di Roma, Francesco Prosperetti, e il responsabile scientifico dello scavo, Rossella Rea. 
Trecento metri quadrati, inizi del secondo secolo dopo Cristo nell’età d’oro dell’imperatore Adriano, la domus emersa dagli ultimi scavi è organizzata con una corte centrale con fontana e vasche attorno la quale ruotano be 14 diversi ambienti: una parete affrescata, pavimenti in mosaico, soffitti dipinti che gli archeologi hanno ribattezzato “la casa del Comandante” dell’attigua caserma.
“Questo ritrovamento, assolutamente inaspettato - spiega Prosperetti - fa seguito alla scavo della caserma di età adrianea che si è oramai concluso con la rimozione di tutti i resti in attesa della loro futura ricollocazione com’erano e dove erano. Accanto ai resti della caserma, abbiamo trovato quelli di questa domus, un luogo di piacere contiguo alla caserma alla quale era collegato, che ha avuto una storia parallela a quella della caserma con una serie di adattamenti nel corso del tempo. Ora la grande sfida è quella di restituire questo luogo nella sua interezza nell'ambito di quella che diventerà sicuramente la stazione più bella del mondo di una linea di metropolitana”.
Non dovrebbero esserci “significativi ritardi” nella realizzazione dell’opera, annuncia Prosperetti che, dice, a tal proposito si è già coordinato con il presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. La domus è la prima ad essere rinvenuta nella Capitale: corridoi, stanze di rappresentanza, bagni e anche un piccolo impianto termale a rinfrancare la vita del comandante, che magari non era nemmeno di Roma e si trasferiva qui con tutta la famiglia. Spille e altri oggetti trovati dagli archeologi rivelano infatti la presenza femminile, a cui forse si deve anche la cura dei dettagli decorativi. Come il mosaico al centro di una delle stanze che raffigura un satiro che danza con un amorino, o i resti dei soffitti affrescati, adesso adagiati in una scatola, che riproducono piccole colonne. "Da questi frammenti abbiamo dedotto che gli ambienti avevano un'altezza di circa due metri e ottanta", racconta Rea. E poi pugnali, anelli d'oro, amuleti e bolli laterizi che hanno aiutato gli esperti a datare la Domus che era dotata anche di un'area di servizio con pavimenti in opera spicata, vasche e sottostanti complesse canalizzazioni idriche. 
"La costruzione della caserma è iniziata con Traiano- dice Rea- e Adriano amplia il complesso costruendo ambienti per un uso ufficio e la Domus del comandante. Manca solo l’epigrafe per capire tipo di caserma fosse e a chi fosse destinata, poteva essere anche dei servizi segreti”.
































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