La partenza non poteva che essere da Ostia: fra pochi giorni si vota per il rinnovo del Municipio e quindi si sparano tutte le cartucce disponibili. E questa è una di quelle che fa rumore: dal X Municipio parte la rivoluzione nella raccolta differenziata a Roma.
L’obiettivo dichiarato è iniziare a Ostia, a febbraio, con un porta a porta basato su secchi e bidoni con un chip a radiofrequenza che consenta di identificare non solo il tipo di rifiuto ma anche l’utente.
Chi sbaglia paga, chi differenzia correttamente avrà alla fine “una tariffa rifiuti che può premiare i comportamenti più virtuosi”, come ha spiegato il presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani.
Tecnicamente i vari secchi, quelli piccoli da famiglia, quelli grandi da condominio o azienda, saranno dotarti di un microchip che sarà “letto” dal camioncino Ama che lo svuota. I dati arriveranno in tempo reale ad Ama e gli utenti potranno verificare la propria posizione sul portale dell’azienda. Per il sindaco, Virginia Raggi: “Il nostro scopo è arrivare quanto prima alla tariffa puntuale, in base alla quale ogni utente paga in base alla differenziata: più si differenzia meno si paga. Vogliamo ridurre i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata al 70% e sviluppare un'impiantistica sostenibile”.
La partenza è, appunto, Ostia dove, dall’inizio di dicembre, una cinquantina di addetti di Ama girerà, munita di tablet, per le strade del Municipio per “mappare” casa per casa, azienda per azienda, tutto il territorio, 15 km quadrati, 230mila abitanti e 4mila aziende. Intanto, secondo quanto riferito dall’assessorato all’Ambiente, si sta predisponendo (“a giorni”) il bando di gara per acquistare i vari bidoni da assegnare alle famiglie di Ostia e degli altri Municipi dove la Raggi intende avviare questa riforma: dopo Ostia, prima il Ghetto, poi a Torre Angela e Tor Bella Monaca, quindi Ostiense, Eur, Centro storico e, infine, Salario-Parioli.
Il Campidoglio annuncia anche la contestuale riforma del calendario di raccolta: a tutte le utenze domestiche saranno richieste 3 esposizioni dei rifiuti a settimana invece delle attuali 9: il territorio del municipio sarà diviso in due settori e la raccolta avverrà il lunedì, mercoledì e venerdì oppure il martedì, giovedì e sabato. In ogni giorno di raccolta, si dovranno esporre contemporaneamente due tipologie di rifiuto: sempre la frazione organica e, a seconda del giorno, anche la frazione ''secca'' prevista da calendario (carta;
plastica/metallo; rifiuto residuo indifferenziato). Il tutto in un’unica fascia oraria giornaliera, o mattina o sera. Per il vetro restano buone le campane verdi.
Per le aziende (bar, ristoranti, studi professionali, esercizi commerciali, e via dicendo) il progetto prevede il conferimento dei diversi tipi di rifiuti presso il proprio esercizio commerciale o la propria azienda, sempre secondo un calendario concordato. Condomìni e grandi utenze non domestiche potranno utilizzare delle apposite aree dedicate, le cosiddette “domus ecologiche”.
L’idea dell’Amministrazione capitolina è di riuscire a partire a febbraio con la raccolta a Ostia: una tempistica davvero ottimistica, visto che la mappatura del territorio inizierà a dicembre e i 50 addetti di Ama dovranno coprire un 300mila metri quadri a testa. Ma, soprattutto, considerando che la gara d’appalto per comprare i bidoncini (e i sacchetti) da assegnare alle famiglie - gara di cui non sono stati resi noti né i costi né le fonti di finanziamento - ancora non è stata neanche pubblicata. Visti i tempi di un appalto (mai meno di 6 mesi), credere che per febbraio la gara sia stata pubblicata, siano state ricevute e valutate le offerte, assegnato il vincitore (senza ricorsi) è ben più che ottimismo.
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