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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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sabato 12 luglio 2014

MARINO, SINDACO DELLA MONDEZZA

Oggi siamo al tritovagliatore e agli agenti accertatori
Questo il magico mix di soluzioni escogitato dalla brillantissima corte dei miracoli di Ignazio Marino per uscire fuori dal caos rifiuti in cui lui e i suoi ci hanno gettato in pochi mesi.

Già, perchè, ricordiamolo, Marino ha impiegato i primi 6 mesi del suo mandato per decapitare i vertici dell'Ama che aveva trovato. E altri sei mesi, dalla nomina dei nuovi, per farci trovare rifiuti a ogni angolo.

Un successo planetario. 
Che da solo imporrebbe una seria riflessione sulle capacità effettive di saper guidare non solo una città ma anche un condominio.

In questi sei mesi di governo effettivo, totale, inescusabile, privo di qualsiasi alibi possibile e immaginabile, Marino che cosa ha fatto? 
Ha eliminato i 100 agenti accertatori di Ama che Alemanno aveva formato con l'obiettivo di fare multe a chi sporca. 
Dice di aver chiuso Malagrotta ma gli impianti di trattamento sono sempre lì, funzionano.
La differenziata è aumentata solo grazie ai provvedimenti presi dalla precedente Amministrazione, dato che gli ultimi Municipi ad entrare in questo sistema di raccolta, hanno iniziato pochissime settimane dopo l'insediamento di Marino a Sindaco.
E da quell'aumento, poi, ci si è fermati. 
In compenso, ha aumentato vertiginosamente i costi di smaltimento: i rifiuti fanno un viaggio premio in Emilia Romagna. A spese dei romani!
Ha fatto infuriare i dipendenti (e pure i sindacati) dicendo che ci sono i sabotatori, che la colpa è del 16-18% di assenteisti, della perfida Albione e del destino cinico e baro!
E dov'è la promessa di spostare gli impianti Ama di Rocca Cencia che emanano un tanfo insopportabile?


Il risultato è sotto gli occhi di tutti: rifiuti, rifiuti, rifiuti. 
Mondezza ovunque. 
Non c'è area, quartiere, strada della città che non abbia la sua piccola Malagrotta privata. 
Non c'è un'ora sola di tregua per romani e turisti dall'olezzo nauseabondo che si diffonde nelle strade.
La minaccia, che suona a metà fra il ridicolo e il patetico, è quella di usare la ghigliottina e far saltare teste. A partire da quella del povero Giovanni Fiscon, direttore generale di Ama, uomo macchina, considerato di area rutellian-veltroniana e passato indenne sotto il quinquennio di Alemanno. 
Del resto, non è che i romani possano chiedere a Marino di tagliare la propria, di testa!

Oggi la promessa è una nuova: entro 10 giorni risolvo il problema rifiuti. Beh, certo, ad agosto si spera che ci siano meno rifiuti: saranno i romani, andandosene in vacanza, a portarli fuori città!


Solo che, per risolvere il problema si torna all'antico.

100 agenti accertatori aveva creato Alemanno. Lui li ha smantellati. E oggi ne ricrea 100.

Alemanno chiedeva un tritovagliatore in più. Lui ha fermato tutto. E oggi chiede un tritovagliatore in più.

Perché mai, poi, un tritovagliatore in più? Se è vero che ci sono i sabotatori, a cosa servirà mai?

Beh, basta leggere Il Messaggero di oggi e si capisce direttamente dalle parole di Marino che smentisce se stesso e i sospetti che ha fatto aleggiare sui sabotatori.

Tradotto: il sistema (che Marino ha creato) non è sufficiente a trattare i rifiuti di Roma. Siamo al limite e un qualsiasi intoppo lo manda in tilt.
Ecco perché ci serve un nuovo tritovagliatore. 
Con buona pace della cultura del sospetto.

Malagrotta chiusa? Sì, certo, come no. I camion continuano ad arrivare e in più, lui, vuole riaprire Malagrotta. Solo che la sposta di 20 metri e le cambia nome. Non più discarica di Malagrotta, ma ecodistretto biodigestore di Ponte Malnome
Se non fosse tragico ci sarebbe da ridere...





Lui, Marino Ignazio, in campagna elettorale pronunciò una frase sibillina: "Farò più io in 100 giorni che Alemanno in cinque anni". Vero: ci sta facendo rimpiangere Alemanno (quello che Miccoli Marco, ex líder máximo del Pd romano, definiva il "peggior sindaco che Roma abbia mai avuto" a dimostrazione che al peggio non vi è mai fine), Veltroni, Rutelli, Darida, Carraro e pure Giubilo! 

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