*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

*****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

venerdì 23 febbraio 2018

RISORSE PER ROMA, SPESE FOLLI E POCHI RISULTATI



In uscita Massimo Bartoli, presidente e amministratore delegato di Risorse per Roma, lo è da maggio dello scorso anno. Ma l’inerzia dell’Amministrazione Raggi nell’identificare e poi nominare un successore ancora tiene l’ex Direttore Esecutivo del Campidoglio nell’era Marino ben saldo sulla poltrona che gli assegnò proprio l’ex Sindaco Pd della città. 
Nel frattempo, però, il valore e il numero delle pratiche lavorate per il Condono edilizio (una delle incombenze base che Risorse per Roma compie per conto del Campidoglio insieme all’assistenza sull’Urbanistica, all’affrancatura del diritto di superficie e alla progettazione ingegneristica) scende clamorosamente: nel 2013, anno di pieno regime della Società dopo le ristrutturazioni avviate nella consiliatura Alemanno, era di poco più di 10 pratiche di condono esaminate (quasi 8mila accolte e oltre 2.200 respinte) per un controvalore di circa 19 milioni di euro. Nel 2015, ultimo anno della gestione Marino, le pratiche lavorate erano calate a poco più di 9mila, meno di 7mila accolte (-13%) e sempre 2.200 respinte, per un valore di 17 milioni con un meno 11% rispetto a due anni prima. Nel 2017 la situazione è ancora più drasticamente peggiorata: appena poco più di 6mila le pratiche lavorate (-34% rispetto al 2015 e -40% sul 2013) con un calo tanto di quelle accolte, quanto di quelle respinte e un controvalore che perde quasi il 20% sul 2017 e addirittura il 27% sul 2013 attestandosi poco sotto i 14 milioni di euro. 
Anche il contratto di servizio scema di valore: nel 2013 il Campidoglio pagava a Risorse per Roma 54 milioni annui ora si è scesi a 42 milioni. 
Eppure si registrano anche tante incongruenze: segretarie che percepiscono la bellezza di 6.741 euro di busta paga lorda. È il caso di I.F.T. assunta a tempo indeterminato nel 2009 come “quadro”, vale a dire con diploma e categoria retributiva “C”, con il compito di “assistenza all’Amministratore delegato”. All’epoca, la paga base era di 1400 euro e un superminimo di 2819 euro che, con contingenze, indennità e altro, portava il totale a 4918 euro lordi al mese. La busta paga di ottobre, invece, registra un superminimo quasi raddoppiato: dai 2800 euro del 2009 si è passati a ben 4018 del 2017. 
Non bastassero le segretarie con stipendi decisamente consistenti, ci sono altri elementi che imporrebbero al Campidoglio (e all’Inps) una rapida e approfondita indagine. Escludendo persone colpite da gravi malattie, si registrano altissimi tassi di assenteismo: nell’ultimo anno ci sono dipendenti che hanno accumulato addirittura 140 giorni di assenza. 
È il caso di E.P. che, però, è in buona compagnia: M.C. ne segna 120, L.P. 110, F.S. 101. L’elenco si chiude con S.C., al quattordicesimo posto, con 35 giorni di malattia accumulati nell’ultimo anno. In sostanza c’è chi sta a casa un giorno su 10 e chi arriva a rimanerci anche quasi uno su due. Non è dato di sapere se Risorse per Roma abbia mai richiesto all’Inps visite fiscali: trattandosi di una controllata pubblica RpR è comunque soggetta alle normative stabilite dalla legge Madia. Ma a differenza di altre società pubbliche, il Contratto di Lavoro prevede che Risorse per Roma paghi il 100% dello stipendio quando si è in malattia con un costo di centinaia di migliaia di euro l’anno. 
Oggi Risorse per Roma conta circa 630 dipendenti: un numero cresciuto a dismisura nell’era Alemanno quando alle circa 300 unità lavorative originarie si sommarono più o meno altrettante persone provenienti dalla società Gemma che si occupava di condoni edilizi cui seguirono poi un’ottantina di persone incaricate di effettuare la vigilanza nei Villaggi della Solidarietà (campi rom). Proprio fra questi ultimi, scesi nel frattempo a 76 persone, si registrano altissimi livelli di assenza dal lavoro. Ogni giorno, su 76 dipendenti, per malattie, ferie, permessi, assistenza a parenti invalidi ai sensi della legge 104, ne mancano 10 (dato più o meno uguale nel 2015, 2016 e 2017) con punte di 19 assenti nei mesi di agosto del 2015 e 2016 e di oltre 20 nell’agosto 2017.

Nessun commento:

Posta un commento