Dopo Carnevale, dopo le buche clamorose su piazza Navona, c’è un altro pezzo della città che rischia di chiudere: la Pelanda al Macro di Testaccio. Il bando per le iniziative culturali da svolgere per il 2017 “nell’ex Pelanda dei Suini” è oramai scaduto e non sembra essere pronto quello per il 2018. Anzi, per essere precisi, sembra che in Campidoglio se lo siano proprio dimenticato.
Il bando 2017 era stato pubblicato già in ritardo, il 3 gennaio 2017, e ancora più in ritardo, il 30 gennaio, era stata istituita la commissione esaminatrice dei progetti. Progetti che, però, alla fine erano arrivati, facendo vivere nella struttura comunale una serie di iniziative di un certo rilievo: dalla mostra di opere dei pazienti del Santa Maria della Pietà, a una giornata dedicata al riciclo della carta con Marco Nereo Rotelli, da mostre personali come quella dell’artista israeliano Rafael Herman, a spettacoli, teatro, musica.
Ora, però, il bando 2017 è concluso e del nuovo per l’anno 2018 - che per prassi dovrebbe avrebbe dovuto chiudersi al massimo entro gennaio - almeno stando ai rumors interni del Campidoglio, non c’è ancora traccia. Per cui, il risultato finale è che la Giunta di Virginia Raggi rischia di consegnare alla città, dopo l’annunciato deserto dell’ippodromo di Capannelle e la pessima prova resa con il Carnevale romano per il quale non sono previsti eventi organizzati dal Campidoglio, un altro pezzo di buio della città. A meno che, a questo punto, la gestione della Pelanda finisca per transitare dall’Assessorato allo Sport e Politiche giovanili, guidato da Daniele Frongia, a quello alla Cultura, retto dal vicesindaco Luca Bergamo.
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